Recensione “Un incubo vermiglio” di Rosita Mazzei

 

 

 

Per noi vampiri il tempo è un qualcosa di insensato. Basta un attimo per rapire il nostro cuore e non basta un’eternità per distogliere lo sguardo da ciò che ci dona una fiammella di felicità

Elia, un aristocratico belga, si innamora a prima vista di Igor, un ragazzo che proviene da una famiglia complicata. La loro storia d’amore è segnata sin dai primi momenti dal sangue, una sete cremisi che non può più abbandonarli.
Tra angeli caduti, figure millenarie e frutti proibiti, i due vampiri dovranno attraversare l’Inferno per ritrovarsi. Tutto questo sotto lo sguardo vigile di Lucifero che vorrebbe mantenere l’ordine del proprio regno e dell’universo intero.

Non è mai facile scrivere una recensione non proprio positiva.

Dopo aver letto la trama, mi ero subito innamorata, sia dalle parole scritte dall’autrice, sia dalla copertina, credendo che i miei due generi preferiti mescolati insieme sarebbero stati un successone.

Purtroppo così non è stato, già dopo le prime pagine mi sono resa conto che il libro non mi trasmetteva nessun tipo di emozione, niente, il vuoto assoluto. Elia, un vampiro senza ombra di dubbio bellissimo, ma con un grave disturbo borderline che trasforma il “suo” Igor, e da lì, tra urli disumani e scatti d’ira decide che sarà suo per sempre e che è follemente innamorato di questo giovane ragazzo.

Igor dalla sua parte, prima si crede preso in giro, pensa che per Elia sia solo un giocattolino e dopo due pagine, mentre cerca di togliersi inutilmente la vita, dichiara il suo amore eterno al bellissimo Elia.

E già qui il mio umore era terribilmente crollato, non so, ma per come sono fatta, ho bisogno di tempo, l’amore non nasce così e nemmeno si trasforma in un batter d’occhio, per quanto i vampiri non abbiamo il senso del “tempo” come noi umani.

Da qui in poi, cambiano scenari e si aggiungono personaggi di spiccato rilievo, da Lucifero a Caino, da Lilith alla mitologia greca.

Troppo, troppo e soprattutto troppo per la lunghezza del libro.

Ho come avuto la sensazione che l’autrice abbia voluto mettere troppa carne al fuoco senza riuscire a dare le giuste emozioni e sensazioni ai due personaggi principali del libro.

Mi dispiace, mi dispiace immensamente di questa recensione, ma purtroppo, per il mio modesto parere, un buon libro deve essere in grado di emozionare.

 

firma Claudia

2 stelle
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