Recensione “Un bel testa a testa” Serie: Nerds vs Jocks #3 di Eli Easton, Tara Lain

 

 

 

Il rischio che questi due finiscano per uccidersi è molto alto, tanto quanto il rischio che finiscano per innamorarsi.

Rand odia Jax perché è il presidente della Sigma Mu Tau, la confraternita di nerd nemica giurata della casa di Rand, l’Alpha Lambda Alpha. Jax è un tipo rilassato e dallo spirito zen – almeno finché non cerca di fregarti -, vegano e amante della natura. Che falso!

Jax odia Rand perché è il presidente privilegiato, ricco erede di un impero petrolifero, distruttore dellambiente e succhiatore di anime degli atleti dellALA, ma soprattutto perché Rand ha iniziato a odiarlo per primo: non ha fatto altro che inviarglivibrazioni di odio fin dal primo giorno in cui si sono incontrati. Che idiota!

I due nemici non sono mai riusciti a fare una conversazione senza urlarsi contro, fino a quando la vecchia Buick di Jax non si rompe durante un viaggio e Rand, per quanto riluttante, si ritrova a soccorrerlo. Jax è costretto a sedersi sui sedili di pelle di Rand. D’altro canto, invece, Rand scopre che i polli possono entrare in un salotto e che le convinzioni di Jax sono tutt’altro che superficiali. Quando gli acerrimi rivali si imbarcano in una missione per salvare un membro della famiglia finiscono per scoprire che, a volte, lastio non nasconde altro che una folle attrazione. Con tutto questo tempo a disposizione, il loro testa a testa potrebbe diventare un cuore a cuore.

 


Hi readers Sale e Pepe,

Oggi vi parlo di “Un bel testa a testa”, terzo volume della serie di autoconclusivi Nerds vs Jocks di Eli Easton e Tara Lain.

Per iniziare, dico subito che questa coppia l’aspettavo sin dal primo libro perché amo il trope Hate to love/Enemys to lovers e poi, vedendo le varie interazioni dei due nel corso dei precedenti romanzi, sapevo, o meglio credevo, che avrei trovato i fuochi d’artificio.

Quindi, con queste alte aspettative ho iniziato a leggere e… beh, ho amato Rand e Jax, ma non solo per quello che immaginavo.

Prima di tutto in questo terzo volume c’è molta più carne al fuoco, vengono trattati argomenti più maturi e c’è uno stacco dall’ambiente scolastico in generale e da quello delle confraternite nel particolare. La parte dello scontro tra ALA e SMT, le due di cui fanno parte, è davvero marginale.
Quasi quasi, se non fosse per l’età dei protagonisti e per qualche scena qui e là non lo definirei neanche un college romance.

Non solo perché a livello “fisico”, le vicende si svolgono fuori dal campus, ma anche perché sul piano emotivo entrambi i protagonisti sono ormai proiettati al post diploma e al loro futuro.
Un futuro che sembra più chiaro per Jax, che tra i due si mostra come quello meno serio, ma che in realtà sa perfettamente cosa e chi vuole essere nella vita e uno un po’ più “in divenire” per Rand, che invece, solo apparentemente sembra già saper tutto, ma che è dubbioso e incerto.

Parliamo proprio di loro: Jax è un nerd, vegano, ambientalista, un po’ hippy (non solo nel vestire), è sempre gentile e affabile con tutti, sembra che nulla lo faccia arrabbiare, in sostanza l’erede di Gandhi.
Al contrario, Rand è uno sportivo, sempre sulle sue, sembra, come si suol dire, avere sempre un palo su per il cul0, non è cattivo ma a pelle non sopporta la gente come Jax, ed è stato cresciuto in maniera totalmente diversa.
Per cui, con due personalità così contrapposte cosa potrebbe mai accadere se non scontri, battibecchi e tensione? Beh, forse i due non si capiscono caratterialmente, ma fisicamente SI’!
Al corpo non si comanda e quando, per volere del caso, si ritrovano a star forzatamente insieme, sembrano due calamite che si attraggono senza scampo.

“Rand era come un fiammifero e io ero benzina.”

Questa frase li descrive perfettamente, ma rende anche l’idea di cosa succede quando tutto quell’odio viene convogliato sul piano fisico; scene spicy, allusioni piccanti e tensione erotica che scorre tra i due.

“La simpatia che cominciavo a provare nei suoi confronti si trasformò in qualcos’altro di improvviso e incontrollabile.”

 

Dall’odio all’amore, l’abbiamo già visto succedere, tante volte, eppure questa storia, per quanto prevedibile, non mi ha delusa, forse perché c’era anche una nota più particolare con l’interessamento non solo dei due protagonisti ma anche delle loro famiglie e ideologie?
Non so, tant’è però che l’ho letto velocemente e non mi ha annoiata, anzi, l’ho trovato un buon mix.

“Volevo credere nel destino. Volevo credere nel vero amore. Ma temevo che l’infatuazione mi stesse facendo vedere cose che non c’erano. Era passata solo una maledetta settimana. Ma era come se la leva dell’odio si fosse invertita e ora il sentimento opposto fosse altrettanto forte.”

 

Insomma, un libro inaspettato, più maturo dei precedenti, diverso ma non peggiore.
Per quanto mi riguarda, lo stile delle autrici mi ha conquistata anche stavolta.
Per cui, se cercate una storia divertente, dolce e passionale Un bel testa a testa fa per voi!


Tivvy

 

 

 

Giovanni

 

 

 

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