Recensione “Tigri in fuga” di Sean Kennedy

 

 

 

 

 

Il giovane Micah Johnson è il primo giocatore di football australiano dichiaratamente gay già all’inizio della carriera. Per Declan Tyler, ex giocatore professionista, fargli da mentore è un compito difficile: il ragazzo, infatti, compie una scelta sbagliata dopo l’altra, cacciandosi continuamente nei guai. Niente, comunque, che Dec non sia in grado di affrontare, visto che lui stesso ci è passato, e lo ha superato, più spesso di quanto gli piaccia ammettere. Inoltre, essere da anni il compagno di Simon Murray lo ha abituato alle tribolazioni e agli ostacoli.
Come sempre, Simon pensa che tutto stia andando per il verso giusto finché Coby, il suo assistente, non gli confessa un segreto che coinvolge la sua vecchia nemesi. I problemi di Simon e Dec si intrecciano e, per risolverli, i due devono intraprendere un lungo viaggio durante il quale affronteranno questioni, riceveranno delle scuse, e andranno a recuperare un ragazzo in fuga per riportarlo sano e salvo ai genitori preoccupati.

Il libro, scritto tutto in prima persona, mette il lettore a vivere con gli occhi di Simon tutta la vicenda. Lui è capriccioso, egocentrico ed egoista, eppure Declan lo ama e ne sopporta tutte le stramberie e gli improvvisi scatti umorali senza fare una piega. La loro vita di coppia è movimentata da ex-compagni e amici leali che contribuiscono attivamente allo sviluppo del racconto. L’autore sviluppa in forma ossessiva la psicologia dei suoi personaggi che sono socialmente attivi ed esposti. E quando capita che vorresti prendere a calci il protagonista, l’autore lo trasforma in un essere generoso e disponibile verso gli altri…

Lo consigliere senz’altro per trascorrere tra le pagine di questo libro alcune ore spensierate.

Sensualità: 

Recensione: 

Editing: 

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