Recensione “The Broken Man” di Daniela Barisone e Juls SK Vernet

 

 

 

Aprire gli occhi, alzarsi, doccia, caffè, sigaretta.

Vestirsi, uscire di casa, raggiungere l’ufficio.

Ripetere ogni giorno della propria fottuta vita e accettare di essere nel proprio personale inferno in terra.

Questa è la vita di Nick Danse, capo della Social Media Terrorism Risk Prevention Task Force nella sezione di New York dell’FBI. Ogni giorno gli stessi movimenti, gli stessi gesti e le stesse incazzature da quando, diversi anni prima, ha perso la gamba sinistra in un’operazione di alta sicurezza mentre era membro dell’Hostage Rescue Team.

Quello che per l’FBI è stata una promozione, per lui è una tortura. Nonostante questo dirige il suo ufficio con il pugno di ferro e vive ogni giorno una depressione alla volta. Questo finché dalla porta non entra il giovane e brillante George Finnegan, fresco di MIT e con in mano una richiesta di stage di sei lunghissimi mesi.

George entrerà a far parte della squadra, con Tom Elliott, Odessa Carrie e Vincent Sten. Quello che Nick non sa è che la sua vita sta per essere completamente ribaltata.

Hi lettrici e lettori Sale e Pepe

Oggi vi parlo del terzo libro della serie JBI di Daniela Barisone e Juls SK Vernet, edito per il collettivo Lux Lab, ovvero “The Broken Man”.

In questo volume ci stacchiamo momentaneamente da Tom e James per conoscere due “nuovi” personaggi, la storia viene raccontata proprio da loro e Tom, che era stato il narratore dei primi due volumi, invece è “relegato” a personaggio secondario.

In realtà avevamo già visto entrambi nei volumi precedenti della serie, ce li ha già presentati Tom, grazie a lui sappiamo che George è stato assunto per essere il nuovo assistente del capo e che è davvero un bel twink dai capelli rossi e dalla carnagione pallida, del secondo protagonista, Nick Danse, invece sappiamo che è colui che sorveglia i sorveglianti, il grande e severo  capo, un uomo burbero, con un indole battagliera, che ha fatto del suo lavoro – o di ciò  che ne rimane – la  sua unica ragione di vita.

Ammetto che aspettavo questo libro sin dall’inizio per Nick e tutti i personaggi come lui, alti e ben piazzati, forti e resilienti, sono il mio tallone di Achille e non vedevo l’ora di conoscerlo ancora meglio, posso dire che non ne sono rimasta affatto delusa.

In Nick ho scoperto la persona oltre il capo integerrimo che mostra a tutti, una persona combattiva, che non rinuncia alla vita anche se pensa di non avere nulla per cui viverla, dopo l’incidente che gli fatto perdere una gamba infatti, pensa di aver perso oltre che un arto, anche la sua essenza di uomo, per questo si rivela anche un persona fragile che cerca però di non dar a vedere, neanche a se stesso.

Ho amato il modo in cui un ragazzo come George, totalmente diverso da lui sia fisicamente che caratterialmente, sia riuscito ad aprirgli gli occhi su ciò che “involontariamente” stava facendo a se stesso e abbia visto oltre il muro di ostilità che il grande e grosso agente si era costruito.

Credo sia proprio la netta differenza tra loro a farli combaciare in maniera perfetta.

L’esuberanza, la freschezza e la gioia che il “Peso Mosca” (così lo chiama Nick) porta nella sua vita, stemperano i sentimenti negativi e l’aura cupa che si porta dietro, ma lo aiutano anche a capire il perché di questa negatività e della sua tristezza.

“Non gli piaceva quella sensazione, lo faceva sentire orribilmente vivo e curioso di esplorare, cosa che non aveva senso d’essere.”

Se questa differenza caratteriale li rende perfetti fuori dal letto, le differenze fisiche, invece, fanno sì che la loro attività sessuale sia quanto meno esplosiva, il gap age e il size kink sono due elementi di cui io apprezzo particolarmente leggere, e qui sono all’ennesima potenza, se come me li apprezzate non potete farvi sfuggire questo libro.

Questa serie è composta da volumi brevi (quanto meno per me), per cui anche qui, come nei precedenti, tutti gli sviluppi sono molto veloci, però contengono tutti gli elementi del caso, che anche velocizzati sono chiari e ben delineati e nulla è lasciato al caso, non manca inoltre una piccola parte di intrigo poliziesco che non mi è dispiaciuta affatto.

Ho apprezzato moltissimo questo volume, che finora è quello che mi è piaciuto di più, non posso far altro che continuare a leggere e scoprire che cosa succederà.

PAYNE

ELEONORA

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *