Recensione “TE SULLA MIA PELLE” di Romina Marini

 

 

 

 

 

Ci sono confini messi lì, apposta per essere oltrepassati e scoprire un mondo nuovo. Ci sono altri confini che non andrebbero superati. Ci sono amori sinceri, pacati, più mentali che fisici, proprio questi ci danno stabilità, sicurezza; ma ci sono anche amori irrazionali, passionali, folli, magari sbagliati, però capaci di farci sentire vivi, in discesa, senza freni. Chi può dire qual è l’amore giusto o sbagliato? Qual è il confine da oltrepassare e quello da non varcare? Se lo domanda Dora, una ragioniera che vive in modo ordinario, senza grandi passioni, senza follie. Sa che il suo futuro con Mario è scontato, prevedibile, sereno, senza grandi emozioni, questo la fa sentire al sicuro, protetta. Dentro di lei, però, c’è qualcosa che scalpita, che la stravolge ed è pronta a distruggere tutto pur di infrangere i confini che non andrebbero oltrepassati. Lui è Carlo, un collega sposato, opposto al suo fidanzato. È sbagliato innamorarsi di lui, Dora lo sa. Sa che è sbagliato cedere, sa che non è giusto dare vita a una relazione nascosta, rubata. Eppure, quando gli sguardi diventano lunghi e profondi, i silenzi significativi, consapevoli di diventare amanti impossibili e maledetti, le barriere crollano, le regole non contano, la ragione svanisce. Dora sa che, inevitabilmente, soffrirà. In cuor suo, sa che sta facendo la scelta sbagliata, ma rischia. Non resiste. Non pensa alle conseguenze… anche se potrebbe farsi male. Molto male. Ci vorranno anni per ricominciare, per riprendere in mano la propria vita. Ci vuole coraggio per andare avanti, pur non scordando gli errori commessi. Non si dimentica un grande amore, ma i sentimenti mutano quando una persona speciale piove dal cielo all’improvviso e mette in subbuglio tutte le emozioni che avevi archiviato. Dora, sarà pronta a rischiare ancora? Saprà mettere una pietra sul passato, anche quando il passato ritornerà a pretendere attenzioni? Sbaglierà ancora o farà la scelta giusta?

Un cuore confuso, alla ricerca perenne dell’amore, che pur amando soffre, confonde e si riduce in cenere.

Giusto o sbagliato?

Un’intera esistenza a decretare la giusta sentenza, catalogare il tradimento tra lo sbagliato e un amore semplice, nel giusto. Un’intera esistenza a mettere in stand-by un cuore, la felicità e la passione e risaltare la semplicità e la linearità della storia.

Storia semplice, senza troppi drammi. È questa la giusta risposta per Dora, almeno finché non si innamora del collega sposato e la passione che ne scaturisce annebbia la ragione.

Un libro da assaporare, un libro che ti fa sentire il gusto dolce dell’amore, quello amaro del tradimento, del sentirsi peccatrice e ignobile. Un amore che non smette di far male e un altro che in sordina riesce ad affiorare.

Ma chi tradisce continua a farlo. Ne sa qualcosa Dora, è un difetto di famiglia.

Tra le note disconnesse di Vasco, la storia sbagliata di Dora si ripete ad intermittenza, lei che aveva sempre odiato “l’altra”, si ritrova nel suo stesso ruolo, a reagire all’intasamento di messaggi sul cellulare e un cuore ancora più incasinato.

“Se ti ama veramente tornerà”, e se fosse lei a prendere un aereo? Destinazione? Il cuore. Questa volta per un degno epilogo.

firma Claudia

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