Recensione “Sugar Daddy” di Sawyer Bennett

 

Sela Halstead ha perso l’innocenza in un modo che nessuna sedicenne dovrebbe mai essere costretta a sperimentare. Ha passato anni a cercare di dimenticare quella notte, chiedendosi quale fosse l’identità dei mostri che l’avevano brutalizzata… finché un tatuaggio rivelatore non compare sullo schermo del suo televisore. Il disegno incriminato appartiene a Jonathon Townsend, il milionario fondatore di The Sugar Bowl, un sito che abbina uomini maturi a giovani donne suggestionabili. Ossessionata dalla vendetta, Sela si infiltra nel mondo di Townsend ma finisce per ritrovarsi faccia a faccia con un’allettante complicazione: Beckett North, il carismatico socio in affari di Townsend. Beck, il genio informatico che si cela dietro The Sugar Bowl, ottiene sempre ciò che vuole, sia negli affari che a letto. Ha provato ogni tipo di oscenità immaginabile eppure qualcosa, nella ingenua e innocente Sela, scatena le sue fantasie più bollenti. Perché con lei non si tratta soltanto di sesso. Con lei, Beck si apre come non ha mai fatto con nessun’altra ragazza. Ma allora perché ha la sensazione che Sela gli nasconda qualcosa? In un mondo di piacere e potere, la scioccante verità potrebbe metterli l’uno contro l’altra… oppure legarli per sempre.

 

Vi prego datemi il seguito, non può finire così!

Iniziato senza troppe aspettative, alla fine il libro si presenta accattivante e avvincente, non sono riuscita a staccare gli occhi dalle pagine per un solo istante, fin quando non ho visto la parola fine.

 

“Oggi è il mio sedicesimo compleanno. Sono stata violentata. Credo di essermelo meritato.”

 

Questo è il genere di libro che da qualcosa di semplice arriva a qualcosa di inaspettato, che cattura l’attenzione del lettore e ne crea dipendenza.

Una notte, una violenza, una ragazza di sedici anni, una vendetta ideata per anni e… ecco che la vendetta a distanza di anni viene servita su un piatto d’argento, ma… l’amore si intrufola nei pensieri. Sarà la fine o solo l’inizio?

Brevi capitoli e questo è un bene, si riesce a trarre un respiro di pausa negli eventi più catastrofici e si da’ libero spazio e sfogo ai pensieri e alle congetture da parte del lettore.

Scritto in prima persona, pov femminile, e questo non penalizza la lettura, anche se ammetto che qualche piccolo punto interrogativo sui pensieri di Beck me lo sono posta.

Un gioco, Sugar Bowl, un Sugar Daddy che finanzia e una Sugar Baby che “subisce” con benefits.

Una fenice, un uccello rosso che sarà la chiave (non ancora svelata) e un patto tra fratelli.

“Infiltarsi. Assassinare. Ripetere.” Un piano semplice.

Semplice, non come questo libro.

Attendo con ansia il seguito e spero che l’aspettativa creata da questo primo capitolo sarà adeguatamente ricompensata.

 

firma Claudia

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *