Recensione “Stranded” di Jenny Anastan

 

 

 

Quanto devono essere importanti e forti i sentimenti per trionfare anche dopo essere stati calpestati?

Quando Abigail si trova davanti l’amore della sua vita, sente che nulla è cambiato dalla tragica sera in cui è stata costretta ad allontanarsi da lui. Quell’uomo la odia, ne è consapevole, ma ciò a cui devono lavorare insieme è troppo importante per permettere ai sentimenti di frapporsi tra loro. Grayson Wilson, infatti, è ormai diventato ciò che ha sempre sognato di essere: un senatore in corsa per la carica di governatore della Virginia. Abigail, invece, fa parte dello staff che tenterà di portarlo in vetta. Senza pensare al passato, senza cedere ai ricordi. Senza permettere alle persone che hanno distrutto la loro storia di insinuarsi di nuovo nelle loro vite ormai del tutto cambiate. Ma tra loro… tra loro scorre un fuoco inestinguibile, un fuoco che potrebbe bruciarli e ardere ogni cosa attorno. L’intero mondo.
Un fuoco che, tuttavia, non può essere affatto alimentato.

Favoloso. Ogni libro della Anastan è bello, colpisce al cuore come un proiettile silenziato e ti sconvolge la mente come un elettroshock.

Ogni suo romanzo dona qualcosa, ci regala emozioni forti, ci porta negli abissi dell’anima e ci lancia nello spazio infinito dell’amore ad una velocità assurda.

Il senatore e l’addetta stampa, un amore fatto di ricordi, flashback, baci, rinunce, desiderio e tanto amore.

“Avevo rinunciato a lui perchè era la cosa migliore da fare… Ero brava a mentire, lo ero sempre stata. Fingere di non provare nulla era una cosa che avevo imparato con il tempo.”

Lei che rinuncia a lui per lui, lei che il “non sentirsi degna” se lo sente ripetere all’infinito, “Non sei all’altezza di uno come lui”.

“Se neanche i miei genitori mi hanno scelta, come posso credere che qualcun altro lo faccia?”

Grayson e quel rancore ancora da superare “Abigail aveva messo radici anni prima, dentro di me, e io non ero riuscito a estirparla. Ormai era diventata una pianta forte e robusta.”

Un amore che è riuscito a superare il tempo e a rimanere ancorato a quei cuori fragili.

“Ho paura. – Di quello che diranno? – No, non ho paura di loro. Ho paura di te: sei l’unico, qui, in grado di farmi del male. – E tu sei l’unica capace di farmi provare qualcosa.”

Loro così dannatamente giusti, giusti ma in un tempo così sbagliato.

E’ stato uno di quei libri che vorresti leggere più volte, per i temi trattati, il razzismo, per l’attualità degli stessi, per questo amore che è riuscito a colpire un senatore.

“Voglio ancora arrivare sul tetto del mondo, ma desideo farlo con te.”

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