Recensione “Stanza 19” di Marc Raabe

 

 

 

Durante una prestigiosa rassegna cinematografica, quasi duemila spettatori assistono scioccati alla proiezione di un omicidio. La vittima è la figlia del sindaco di Berlino, Otto Keller. Alla fine del macabro video, l’assassino lancia un monito: non sarà l’ultima a morire. Tom Babylon viene incaricato di risolvere al più presto il caso con l’aiuto della psicologa Sita Johanns e sulla scena del crimine incontra una testimone: una ragazzina spaventata, che assomiglia in modo inquietante alla sua sorellina, scomparsa molti anni prima. Quando Babylon viene informato che la figlia di un’altra personalità di spicco della città è stata rapita, capisce che l’unica speranza di salvarla è trovare un indizio che leghi le vittime. Ma scopre, invece, che è lui ad avere un legame con loro: un evento terribile accaduto nella sua giovinezza e un numero: il diciannove.

Gran bel thriller poliziesco.

Il passato torna a perseguitare e sconvolgere le vite di chi vive nel presente.

Perché qualcuno dovrebbe rapire e forse uccidere le figlie di personaggi molto importanti dell’ambiente politico e non? Chi vogliono colpire davvero? Che cosa hanno fatto? E che fine hanno fatto queste ragazze?

Molte sono le domande che ci poniamo durante la lettura di questo romanzo, ma non a tutte troveremo risposta. Ottimo pretesto per leggere i seguenti!

Ho molto apprezzato le due storie parallele che si vanno a concatenare e, alla fine, ci fanno capire chi sono e che fine hanno fatto i personaggi che incontriamo. Mi sono molto piaciute anche le diverse caratterizzazioni e la loro veridicità, il fatto che nulla venga lasciato al caso e anche la capacità dell’autore di non lasciare indizi troppo scontati. Il lettore capisce solo quando l’autore vuole imbeccarlo.

Mi sono bevuta questo libro in poco tempo perché scritto molto bene, accattivante, scorrevolissimo, dettagliato ma non troppo.

Lo consiglio!

firma Claudia

ELEONORA

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