Stella ha trentacinque anni e il cuore spezzato. Dopo l’ultima delusione d’amore, decide di lasciare Milano per rifugiarsi a Vialatte, il borgo della Valpolicella dove è cresciuta, convinta di ritrovare se stessa tra le tranquille colline e gli scaffali della piccola libreria di paese.
Qui incontra Achille, il suo migliore amico d’infanzia, ora affascinante psichiatra. Tra loro scatta subito una passione travolgente, ma vecchie bugie e il ritorno di due ex – Francesco e Matteo – complicano tutto. Achille, però, non si arrende: con dolci e-mail e un tocco di romanticismo, la condurrà in un viaggio di scoperta e rinascita.
Tra fraintendimenti e rivelazioni, musica, buon vino, feste di paese e una romantica caccia al tesoro tra i filari della vigna sotto il cielo stellato, Achille e Stella saranno pronti a lasciarsi andare a quel bacio tanto atteso in una calda notte d’estate?
Cambiare vita e tornare alle origini, Stella lascerà anche alle spalle i suoi fallimenti in amore?
Una situazione stereotipata vede Stella, la protagonista, rimanere in un limbo emotivo dopo il fallimento dell’ennesima relazione sentimentale… finché l’idea di tornare in Valpolicella sembra confermarsi la soluzione ottimale.
Ritornare a una vita semplice, alle amicizie dell’infanzia, ad Achille, che si è sempre considerato il suo migliore amico, ma che forse non si è mai visto col suo effettivo potenziale.
E così Stella, impiegata ora nella libreria dell’amica Carlotta, ritroverà con Achille la vecchia sintonia ma lo guarderà con occhi nuovi, desiderando di non voler più mettere in atto gli schemi relazionali (fallimentari) del passato.
I cliché non mi hanno mai spaventato nei romanzi, sono spesso confortanti, sta nella maestria dell’autore costruirci intorno una storia che sappia catturare la mia attenzione.
In questo caso l’autrice ha azzardato mostrandoci una protagonista che è subito risultata poco simpatica, sia per il modo di esprimersi un po’ infantile, che per essere così egoriferita.
Viene salvata in corner dagli altri personaggi, Carlotta e Achille, che sono stati sicuramente, da me, più graditi: l’amica d’infanzia è vivace e schietta, non esita a tirare delle tranvate nei denti a Stella, pur di farle aprire gli occhi; Achille invece ha un fascino classico e delizioso da far tremare le ginocchia e toglierle la parola.
Si nota l’evoluzione del personaggio durante lo svolgimento del romanzo, Stella acquista più consapevolezza dagli errori commessi e cercherà di raddrizzare il senso della sua vita, nonostante il passato continui a minarle il percorso. Impareremo anche a “vedere” Stella attraverso gli occhi dei suoi amici e l’indice di gradimento aumenterà un pochino.
È stato bello immergersi nella vita di una cittadina di provincia, come a voler fare un salto nel passato, in un luogo incantevole dalle tradizioni immutate, fra feste di paese e bicchieri di buon vino; mi è piaciuta un po’ meno la presa di posizione contro Milano, dipinta sempre in toni così dispregiativi… non è poi così tanto male, dai…
Lascia un commento