Recensione “Sorridi e muori” di Linda Ladd

 

 

Muori giovane
Hilde Swensen è una reginetta di bellezza con un viso splendido e un corpo magnifico. Ma quando la detective Claire Morgan la trova all’interno di un box doccia – in posa come una bambola con un sorriso grottesco – Hilde è tutto fuorché bella. È la vittima di un killer malato e squilibrato. E non sarà l’ultima…
Muori bella
Brianna Swenson è la sorella della reginetta di bellezza e fidanzata di Bud, il partner di Claire. La ragazza le spiega che Hilde aveva molti nemici, incluso uno stalker, un ex ragazzo violento e una sfilza di concorrenti gelose. Ma ciò che non dice è che loro condividevano un segreto oscuro e inquietante. Un segreto che si rifiuta di morire…
Muori sorridendo
Dai festini di una sinistra agenzia funebre al mondo sotterraneo delle vendette di mafia, Claire indaga insieme con il suo amante, Nicholas Black, uno psichiatra che a sua volta nasconde dei segreti. Ma è solo quando scopre le prove di indicibili atti di depravazione che Claire si rende conto di essere appena diventata l’obiettivo successivo di un killer diabolico…

Linda Ladd è entrata a far parte della lista dei miei autori preferiti già con il libro “Testa a testa”. “Sorridi e muori” è stata la conferma che quest’autrice ci sa fare!

Mi piace come scrive, come parla dei personaggi, il modo ironico che usa in un thriller/poliziesco.

Adoro Claire, la protagonista: una poliziotta forte, testarda, attira guai, problematica, innamorata di un uomo che la ricambia ma incapace di aprirsi a lui completamente. Questa è una donna cazzuta! Certo che gliene capitano di tutti i colori, ma riesce sempre a sbrogliare la situazione con il suo savoir faire e la sua capacità investigativa.

Strano ma vero, sono arrivata a metà libro senza accorgermene. Pur non essendo breve, la lettura è stata tanto scorrevole da essere molto piacevole, intensa e capace di tenermi sulle spine, pur facendo capire senza problemi la verità dietro alle menzogne. Sono stata soddisfatta di capire chi fosse chi, ma non credo sia stata la mia (pessima) capacità investigativa, se non la volontà dell’autrice di far arrivare li lettore al punto giusto, durante la lettura. Noi lettori dobbiamo capire, senza sorprenderci troppo della verità.

Mi ha fatto male leggere della violenza, così tanto dettagliata, subita da dei bambini. È stato davvero difficile leggere quella parte. Ma proprio per questo ho apprezzato ancora di più il libro. L’autrice è stata in grado di incanalarla e farci provare tanti sentimenti contrastanti.

Leggetelo!

firma Claudia

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