Recensione “SILAS” di SJ Himes

 

 

 

 

 

 

Tormentato dai suoi anni in guerra, il paramedico di Boston Gael Dominic passa il tempo a salvare le vite altrui. Una casa vuota, un unico amico e il lavoro, Gael non è felice della propria vita ma gli basta comunque. Quando comincia il suo turno di notte, la sera della Festa del Ringraziamento, Gael si aspetta che sia lo stesso di sempre: folle impazzite, attacchi di cuore… Fino a che una catastrofe non colpisce le strade di Boston, che vengono invase dal sangue.

In fuga da un padre abusivo e politicamente potente, Silas è rimasto sulle aspre, fredde strade di Boston per giorni, ferito, affamato e solo. Quando si sveglia nel bel mezzo di un incubo, pensa che morirà nello stesso vicolo che chiama casa.

Conosciutisi per via di una tragedia, Silas e Gael non riescono a resistere all’attrazione reciproca. Gael può aver salvato Silas da morte certa, ma è il suo angelo sperduto che lo riporta in vita.

Mentre il Natale si avvicina, Silas e Gael imparano ad amare, malgrado il loro passato. E mentre quello di Silas sta per tornare, Gael capisce che il più grande dono che può fare non è qualcosa di comprato in un negozio, ma dato gratuitamente dal cuore.

 

La storia narrata è per certi versi molto carina, frivola e romantica e per altri fortemente drammatica e per questo la recensione mi risulta difficoltosa.

Mi spiego meglio. Per la parte più leggera direi che ci siamo in pieno, la narrazione è scorrevole e senza pretese, romantica e accattivante, inoltre tocca dei picchi passionali molto intensi.

Per la parte invece drammatica devo dire che avrei preferito qualcosa in più. Se si mettono in campo temi forti e delicati come la vita di un reduce con il suo stress post-traumatico che lo costringe a sopravvivere e non più a vivere finché non incontra l’amore della sua vita, oppure il tema dell’omosessualità non accettata dalla famiglia, aggiungendo ripetuti abusi e violenze fisiche e verbali ai danni di un ragazzino allora non mi bastano le sommarie descrizioni degli eventi, vorrei poterlo vivere con il cuore. Vorrei sentire i loro sentimenti, e capire la loro psicologia e questo l’ho trovato non sufficiente.

Detto questo, la storia fra il reduce Gail ora paramedico solitario e triste e il giovane Silas la cui famiglia si ostina violentemente a non accettare per quello che è, risulta essere molto carina e romantica. Solo uniti riescono uno a salvare l’altro. Silas riesce a far aprire il cuore di Gail ormai chiuso da troppo tempo e a farlo finalmente battere di nuovo, mentre questi non solo salva e protegge fisicamente il compagno ma lo aiuta a trovare il proprio posto nella società.

In complesso un libro da leggere.

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