Recensione “Sguardo al passato” di Natale Mirafiori

 

 

 

 

 

 

 

“Sguardo al passato” racconta della storia di una giovane diciottenne nella sua affannosa ricerca d’amore, tra sguardi tanto ammiccanti quanto innocenti e amori platonici, da Roma a Torino. Si tratta di Alessia Olivero. Quale sarà l’uomo giusto per lei, quello con cui sperare nel tanto sognato matrimonio? Forse, a volte, può essere meglio riappropriarsi della propria vita e raccogliere quanto più bello può riservarci, tornando da dove si è partiti. Anche se non sempre si riesce a fare a meno dell’amore, neppure quando si è rimasti delusi.

Si tratta di Alessia Olivero. Quale sarà l’uomo giusto per lei, quello con cui sperare nel tanto sognato

matrimonio?

Forse, a volte, può essere meglio riappropriarsi della propria vita e raccogliere quanto più bello può

riservarci, tornando da dove si è partiti. Anche se non sempre si riesce a fare a meno dell’amore,

neppure quando si è rimasti delusi

Non mi sento di dare una stella perché sono convinta che con un buon lavoro di revisione da parte dell’autore e di un editing serio (punteggiatura inesistente, troppi refusi, troppi errori che mettono il lettore in difficoltà), qualcosa di buono possa venirne fuori.

Sarebbe auspicabile anche uno stile omogeneo poiché sembra scritto da più mani: l’antefatto sembra

più un resoconto stilato dalle autorità, le descrizioni sui luoghi paiono dei copia e incolla da Wikipedia, si

salvano solo i dialoghi .

Le idee sono tante e sono state buttate tutte in calderone senza valutarne le dosi e gli abbinamenti. Ci

sono stralci poetici e riflessioni profonde ma che non vengono valorizzate.

I personaggi poi sembrano bamboline in mano ad una bambina annoiata che gioca un po’ con una e che poi l’abbandona improvvisamente per giocare con un’altra.

La storia di queste due rampolle, Elena e Cristina, si intersecano male con quella della loro amica

Alessia. Matrimoni discutibili, problematiche esistenziali, drammi di vita quotidiana che, nel loro piccolo,

hanno un senso ma sono state esposte in modo raffazzonato.

Una lettura non noiosa ma faticosa.

Mi chiedo se l’autore abbia riletto quanto scritto o abbia dettato al suo cellulare la storia, senza più

controllarla e mandata in stampa.

Il mio giudizio, per come è ora, è negativo.

SENSUALITA’

RECENSIONE DI

EDITING A CURA DI

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