Recensione “Sclerosi multipla. Il dolore che non fa rumore” di Penelope White

 

Perché non c’entra nulla con la sofferenza del corpo, nonostante questa sia spesso presente.

 

Perché il dolore che intendo io è quello nella mente.

 

Quel flusso che, indisturbato e latente, serpeggia nella testa, invadendo pensieri e idee. Macchiando tutto al suo passaggio. Lasciando solo sporco vuoto dietro di sé, nient’altro.

 

Perché è il silenzioso dolore delle conseguenze psicologiche che ti uccide davvero.

 

I sintomi, le corse in ospedale, gli effetti del cortisone, quelli della cura che dovrai fare per il resto della vita, beh, questi sono solo un lieve e insulso corollario, nulla che abbia a che vedere con la devastazione della mente.

 

Perché è quella che ti uccide”.

 

Ciao a tutti, mi chiamo Penelope.

 

Questa è la mia storia e io sono qui per raccontarvela.

 

Che rabbia! Vivere nell’incertezza penso sia tra le cose peggiori che ci possano accadere. Non sapere come e quando si starà male, è assurdo.

Conosco fin troppe persone con la sclerosi multipla e mi chiedo come sia possibile non avere ancora una cura definitiva, perché, tra i vari trattamenti a cui si viene sottoposti, si va anche un po’ a fortuna.

Detto questo, non credo sia possibile recensire un libro simile: Penelope White si mette a nudo, ci racconta la sua esperienza, il suo dolore che non è solo fisico, ma, soprattutto, psicologico.

La sclerosi multipla si scopre in giovane età, di solito tra i 25-26 anni e i 35. Non si è mai pronti per una diagnosi di malattia degenerativa, ma a quell’età si pensa di avere tutta la vita davanti, si fanno progetti, si spera di vivere una vita lunga e piena. Cosa faresti tu se scoprissi di avere questa o qualunque altra malattia del genere? Io non voglio rispondere e spero di non doverlo mai fare.

 

Leggete questo libro, fatelo per informarvi, ma soprattutto per capire.

 

 

firma Claudia

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