Recensione “Re di fiori” di Charlie Cochet

 

 

 

Eduardo “Lucky” Morales è sempre stato un combattente, dai giorni della sua infanzia a Cuba fino al periodo di tempo trascorso come Berretto Verde nelle Forze Speciali. Segnato dalle guerre del suo passato, Lucky ha imparato che nulla dura per sempre. Proteggere il suo cuore gli viene istintivo, e farsi coinvolgere a livello emotivo è fuori questione. Come comproprietario della Four Kings Security, Lucky lavora sodo assieme ai suoi ex commilitoni e soci Kings, ma si diverte anche parecchio. E flirtare con il detective Mason Cooper, sexy cowboy texano, è troppo spassoso per evitare di farlo. Almeno finché l’uomo non cambia le carte in tavola.

Mason Cooper può non essere un soldato, ma ha combattuto la sua parte di battaglie come poliziotto pubblicamente gay, ora detective nella Major Crimes. Non ha idea di quando siano cambiate le cose tra lui e Lucky, ma quel cubano focoso e stupendo ha messo a soqquadro il suo mondo. Quando un errore porta alla sua sospensione dalla polizia, Mason si rivolge all’ultima persona a cui si sarebbe mai sognato di chiedere aiuto: Ward Kingston.

Determinato a tenere Mason a debita distanza, Lucky rimane sorpreso di trovarlo alla Four Kings Security. Forse le notti della Florida si stanno facendo più fresche, ma la passione tra Lucky e Mason è sempre più bollente ogni secondo che passa. Lavorare nel campo della sicurezza privata può essere pericoloso e imprevedibile, ma anche innamorarsi.

I protagonisti, che già si erano palesati nei volumi precedenti, promettevano faville e non hanno deluso le aspettative dei lettori.

La trama rispetto agli altri volumi è leggermente diversa, non si ha un personaggio più forte dell’altro, o comunque uno che protegge l’altro, ma una sorta di collaborazione nello sviluppo della storia, nelle missioni dei Four Kings.

L’intesa tra i due protagonisti è speciale, aperta e visibile anche ad un cieco, ma il carattere di entrambi metterà qualche difficoltà nella coppia.

Passione, amore ed adrenalina gli ingredienti di questo romanzo che ci farà stare in apnea per un bel pò fino a trovare quella boccata d’ossigeno che ci salva in extremis.

Gioca anche un ruolo chiave il passato di Lucky, quei ricordi che ci toccano l’anima.

Lo stile dell’autrice è una garanzia, ha quel ritmo e una dinamicità nella scrittura che ci accompagnano in tutte le circostanze, senza mai risultare mielosa in alcuni passaggi o troppo agguerrita in altri.

Ottima lettura.

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