Recensione “Raptor: Honorable Men Series – Spin Off” di JD Hurt

 

 

 

Dovevo buttarla fuori da New York e dalla mia vita come ho fatto con la sua famiglia. Lei è pericolosa, un mondo di segreti che può solo distruggere ciò che mi è caro. Ma sono stato debole; “un mese” mi sono detto, “e mi toglierò la voglia”. L’ho portata nel mio palazzo, al centro del ghetto. Impossibile resistere alle tentazioni dell’infanzia.

Io sono Raptor: un re nero, l’imperatore dei rifiuti. Un’aquila maestosa.

Ora mi ciberò di lei. Saprò fermarmi dopo trenta giorni?

Dovevo salvare mio fratello. Poi Ash è caduto tra le sue grinfie. L’ho pregato di restituirmelo; non c’è stato verso. Ora sono sua per trenta giorni. La macchia bianca al centro di un mare nero.

Sarò capace di galleggiare?

Ho già fallito una volta, quand’ero una bambina che lo amava sopra ogni cosa.

Ma sono cresciuta e anche se non possiedo un salvagente, voglio adattarmi. Anni di ghetto mi hanno impartito una lezione: vincere o morire.

Questa volta sarà il passero a divorare l’aquila.

Io sono Aubree Miller; finalmente so nuotare.

Sono libri come questi che mi fanno apprezzare realmente un mafia-romance. Spin-off della “Honorable Men Series”, questo è stato uno di quei libri che ti entrano sottopelle, scalfendo quel cuore già martoriato dalle pagine lette.

Ho avuto bisogno di uno stop nelle letture per alcuni giorni, Tariq mi era entrato nel cuore e non ho voluto lasciarlo andare subito.

Il cuore è stato preso a morsi, anche l’anima la vedrai perdere tra quelle pagine fatte di sangue, bugie, ricordi e ancora tanta violenza.

La regina d’Avorio e il principe d’Ebano, due diversità a confronto in un quartiere che li fa stare stretti.

Lei, una principessa senza più il suo regno; lui, il re della delinquenza e sporcizia, della violenza allo stato puro. Siamo a South Jamaica.

“In posti come questo, o muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo della storia.”

Ebony and Ivory. Insieme per sempre o fino a quando la realtà lo concede.

“Di che colore sono io per te? – Il colore della vita.”

“Il sole innocente che fa l’amore con la notte guerriera.”

Un incontro all’età di sette anni per lei e quattordici per lui, ne decreterà le sorti per gli anni a venire.

Un ricatto, una ricompensa, un patto. Un mese per dirsi addio e togliersi dal cuore quel sogno irrealizzato. Una realtà che va fermata, dimenticata… buttata.

“Io sono rimasto nel ghetto; lei è andata altrove. Tu sei la dannata porta per tutti gli altrove del mondo.”

Due colori a confronto, due culture diverse. E se tra il bianco e il nero si riesce a creare un arcobaleno?

Soli contro tutti. Soli contro quei colori che definiscono un’intera esistenza.

“Due corpi diversi con un’anima dello stesso colore.”

Tante verità taciute, un tranello creato dal suo stesso sangue, un amore nato nello sbaglio, eppure diventa il sole, il tuo sole.

Loro, il frutto di due famiglie malate, due sbagli in un’equazione, due schizzi di inchiostro su un quadro intatto.

“Cosa posso darti? – Prime volte… Voglio prime volte che mi fermino il cuore per sempre, perché il bastardo, dopo, non deve battere più per nessuna.”

Un noi nel quale si rimane immersi.

Lui l’aquila lei il suo passero.

“Sei il mio passato più bello; sei l’occasione per un futuro immenso… Tu mi rendi forte e debole. Coraggioso e insicuro. Ti amo da sempre e ti voglio da prima. – “Ti amo perché non sei indispensabile, ma scelgo che tu lo sia. Ti amo perché sei una sorgente che mi nasce da dentro. Io ti scelgo, Tariq”

Quando un passero sceglie un nido è per sempre.

Non riesco ad aggiungere altro se non che la scrittura di questa autrice è graffiante, ti fa a brandelli l’anima ricomponendola come meglio crede.

firma Claudia

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