Recensione “Raggio di sole” di Micalea Smeltzer

 

 

 

 

Quello che ricordo di più di quel giorno era che era normale. Poi, per via di una stupida decisione, tutto è andato a pezzi e niente è più stato lo stesso.

Rea Wilder vuole solo una seconda possibilità, ma la vita non funziona così. È obbligata a vivere con le conseguenze delle sue azioni. A volte il fardello sembra insopportabile.
L’università dovrebbe essere la sua seconda occasione.
Nuovo posto.
Nuova gente.
Nuova vita.
Nessuno che sa ciò che ha fatto.
Nonostante questo, ha comunque giurato di evitare tutti e tutto, a ogni costo.
Per sua sfortuna, un incontro accidentale con il rubacuori del campus, Cade Montgomery, fa deragliare i suoi piani.
Lui è determinato a sciogliere il ghiaccio attorno al cuore di Rae e far riemergere la ragazza di un tempo. Vuole dimostrarle che vale la pena vivere, e che lei è davvero un Raggio di Sole.

La delicatezza e la dolcezza in questo romanzo è spiazzante.

Cade è così dolce che veste benissimo le vesti di principe azzurro, chi di noi non vorrebbe incontrare il principe della situazione.

Due esseri spezzati, distrutti, che si ricostruiscono,si scoprono a vicenda, si compensano,

Rae, la scontrosa di turno e Cade la stella del football.

Portano dentro fardelli e colpe da espiare che li portano a desiderare di congelare cuore e sentimenti.

La riscoperta dei loro sentimenti, l’apertura verso l’altro, il racconto dei loro segreti riescono a intenerire anche il cuore più arido.

Ho letto di amore, di dolcezza infinita, di stima e rinascita.

Il personaggio maschile si ama e basta, non è possibile fare altro, a mio avviso. Cade è un ragazzo che vede oltre, legge il cuore delle persone, trovando il loro raggio di sole, è paziente, dolce, sensuale, da amare.

La storia cresce lentamente e con essa i sentimenti dei protagonisti, si vede la rinascita di entrambi, il loro bisogno di diventare perfetti insieme.

Un sentimento reale che va in profondità.
L’autrice però doveva lasciare più spazio ai dialoghi, troppo brevi , alla passione di entrambi, fotografia e architettura, e doveva mettere un punto fermo al fardello di lui, non lasciandolo in sospeso.

Una scrittura semplice, lineare, nessuna articolazione artefatta o sostantivi impronunciabili, libera, genuina, ad effetto.

Il messagio che trasmette è di speranza. “Vedere un piccolo raggio di sole, così che quando le cose di mettono male mi possa ricordare che il sole tornerà a splendere sempre.”

Da leggere assolutamente.

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