Recensione “Quicksilver” di Callie Hart

 

Saeris Fane, ventiquattro anni, è bravissima a mantenere segreti. Nessuno sa dei suoi strani poteri, né del fatto che ha passato la vita a rubare dalle cisterne della Regina Immortale. Ma in una terra dominata da un deserto spietato, non c’è nulla che non si farebbe per un bicchiere d’acqua. Prima o poi, però, ogni segreto viene alla luce. Quando Saeris si trova faccia a faccia con la morte in persona, riapre involontariamente un passaggio tra i regni e viene trasportata in una terra di ghiaccio e neve. I Fae sono sempre stati considerati creature mitiche, leggende, incubi… ma lì Saeris scoprirà che sono reali, e si ritroverà nel mezzo di un conflitto secolare che potrebbe costarle la vita. Prima umana a calcare le montagne ghiacciate di Yvelia in oltre mille anni, Saeris stringe un patto con Kingfisher, un affascinante guerriero Fae disposto a tutto pur di proteggere il suo popolo, perfino usare la magia alchemica della ragazza, e contro la sua stessa volontà.

 

Ecco un altro bel fantasy avventuroso con una protagonista fighissima e un protagonista arrogante da fare ribollire il sangue!

Leggendo le prime pagine di questo romanzo mi è quasi sembrato di ritornare nelle familiari ambientazioni dei bassifondi di Powerless, con una protagonista simile in quanto a carattere e determinazione; ma il luogo che ci accoglie in questo romanzo è Zilvaren, una città che è divisa in settori e nel “Terzo”, dove dimorano i reietti e gli infetti, la gente muore di stenti: c’è una penuria d’acqua che impone il razionamento e la regina Madra è una millenaria dispotica.

Saeris è l’apprendista del mastro vetraio del settore e la fucina è il suo regno; rimasta orfana, deve pensare a far sopravvivere lei e il fratello Hayden. Quando si ha fame (e sete) la legalità non è sicuramente una scorciatoia e quando si decide di seguire quella strada sarà molto facile mettersi nei guai. Durante la sua prigionia, ad un passo dalla morte, Saeris aprirà involontariamente un portale e verrà portata nel regno dei fae, dove scoprirà che tutto quello che sapeva su questa gente è stato distorto dalle leggende.
Saeris ha una particolare capacità di influenzare la struttura dei metalli che viene considerata molto appetibile nel mondo fae per poter gestire il quicksilver, uno strumento che collega i portali fra i vari mondi. Le verrà affiancato negli esperimenti Kingfisher, un fae guerriero che avrà un impatto decisamente erotico sulla nostra protagonista (e sì, decisamente anche su di noi).
Fisher ha un aspetto temibile e una lingua senza freni che usa per spiazzare Saeris ad ogni occasione. La tensione fra i due è densa ed eccitante, il fae legherà a lui la ragazza per farsi aiutare a creare dei talismani essenziali per la sopravvivenza della sua gente e li vedremo insieme sul campo di battaglia contro il temibile nemico Malcolm, il re fae vampiro.
Quasi verso la fine una rivelazione farà prendere alla trama una sfumatura più intensa e drammatica che mi ha coinvolta parecchio, portando la storia ad un livello superiore.

Kingfisher è un personaggio di quelli spaziali: bello, feroce ed arrogante, in grado di sterminare un rivale, accorrere in tuo aiuto e riuscire ad alzare la temperatura della stanza in pochi secondi con la sua sfacciataggine.

Saeris non è una che si faccia intimidire, ma questo fae la destabilizzerà in parecchie situazioni, mettendola di fronte ad un desiderio che si ostina a respingere.

 

“Fisher era la quintessenza di tutto ciò che era forte, virile e vigoroso. Era molto di più di qualunque esperienza precedente avessi mai avuto.”

 

Il romanzo è uno di quelli che parte subito in quarta, verremo buttati nella mischia insieme alla protagonista e, come una GoPro, seguiremo i suoi passi conoscendo gli altri personaggi e le interazioni fra loro. Grazie ai portali ci saranno diversi cambi di ambientazione che movimenteranno la trama arricchendola anche di nuovi personaggi che saranno di supporto alla vivacità della storia.

La narrazione è in prima persona quindi, oltre a godere dello spettacolo in prima fila, avremo un pass speciale per la mente di Saeris per comprendere cosa le passa per la testa.

Ultimamente queste eroine che vengono dai bassifondi stanno prendendo la scena dei romanzi fantasy, una specie di rivincita di chi ha sempre dovuto lottare per la sopravvivenza. Lontane dalle principesse delicate ed emotive, queste protagoniste non si preoccupano di sporcarsi le mani (in ogni senso), sproloquiare o assumere atteggiamenti poco consoni ad una brava ragazza. Ma proprio perché sono belle, sporche e combattive ci piacciono ancora di più: sono eroine che non hanno bisogno di un uomo che le salvi: loro, si salvano da sole. Il più delle volte almeno …

Dal wordbuilding interessante e i personaggi accattivanti, questo romanzo è stata una bella lettura; seppur non abbia introdotto particolari novità nel panorama fantasy l’ho trovato decisamente godibile e il colpo di scena del finale mi ha lasciato col fiato sospeso in attesa del secondo volume.

 

“Tu sei la crepa nella mia armatura, Saeris. Il punto debole in cui si insinua il coltello”.

Anna

samanta

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