Quattro racconti gialli ambientati a Natale.
Addobbi di Natale e altri crimini: Un misterioso individuo distrugge le decorazioni natalizie di alcune abitazioni, in un paesino come tanti. Finché ci scappa addirittura il morto. A indagare troviamo uno scrittore di romanzi gialli e sua madre, che sferruzza e fa volontariato.
Ricatti di Natale: Una donna anziana e perfida viene invitata al cenone di Natale dalla famiglia acquisita, e li ricambia seminando scompiglio e organizzando ricatti. Ma qualcuno decide di fermarla… con una generosa dose di veleno.
Dolci di Natale e coltellate: Al concorso per il miglior dolce di Natale del quartiere partecipano signore con le motivazioni più disparate. E quella che doveva essere una simpatica competizione natalizia si trasforma presto nella scena di un crimine. Uno dei giudici della gara, difatti, viene pugnalato a morte.
I biscotti di pan di zenzero: Una scrittrice di romanzi rosa trova il diario segreto della figlia prematuramente scomparsa e scopre di avere un nipotino. Assolda un’investigatrice e insieme si recano a Villa Maribella per scoprire chi sia il padre di suo nipote e che fine abbia fatto il bambino. Ma ad attenderle ci sono dei biscotti di pan di zenzero avvelenati.
Ci ho messo un po’ a scrivere questa recensione perché non ho ben capito se l’autore fa il verso ai personaggi o se è il contrario.
Parto dall’inizio poi ci arrivo.
Il libro consta di quattro racconti dove i primi due vedono il criminale farla franca, contrariamente ai restanti. Essendo brevi, purtroppo non ci possiamo aspettare un’evoluzione della storia senza che qualcosa venga tralasciato, e questo mi è dispiaciuto perché mi è mancato quel qualcosa che mi attirasse nella lettura.
L’unico che ha seguito una struttura a me più congeniale è l’ultimo che, però, vede il motivo per cui la storia parte affrontato troppo in fretta.
Per quanto riguarda i personaggi c’è una mentalità di base razzista, omofoba e di un’ignoranza spaventosa. Se è questo che l’autore voleva rappresentare, lo ha fatto fin troppo bene, tanto che ho avuto la sensazione che certe parole venissero da lui. Se così non fosse, è stato molto bravo a far parlare i suoi personaggi, ma mi ha infastidito con certe frasi e certi ragionamenti retrogradi.
Detto questo, la raccolta di racconti è scritta abbastanza bene, ma avrebbe bisogno di una revisione e di togliere quella E’ e sostituirla con È.
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