Iris Massey se n’è andata.
Ma ha lasciato qualcosa che parla di lei.
Per quattro anni Iris Massey e Smith Simonyi hanno lavorato fianco a fianco. Inseparabili come colleghi e come amici, hanno condiviso molte cose. Fino a quando Iris non si è ammalata, morendo prematuramente a soli trentatré anni. Mentre cerca di arginare la disperazione, Smith scopre che negli ultimi sei mesi Iris ha creato un blog pieno di riflessioni taglienti e spesso ironiche sulla fine della sua vita. Come ultimo desiderio ha lasciato a lui la richiesta di raccoglierle e pubblicarle in un libro. Ha così inizio un’avventura tra email, post, adesioni a gruppi di sostegno online e altri frammenti di una vita virtuale intensa e sorprendente. Per riuscire nella sua impresa Smith dovrà convincere Jade, la sorella maggiore di Iris, a concedergli l’autorizzazione a pubblicare il libro. E tra lacrime e battibecchi, conti in sospeso con il passato e un comune smisurato affetto per Iris, entrambi potrebbero riuscire a trovare una strada per andare avanti.
Diciamo c’è confusione nel libro che è, quasi per intero, una raccolta di messaggi e di e-mail tra un vecchio amico e una sorella in lutto.
Ho avuto le lacrime agli occhi in alcune parti: la realizzazione dell’ultimo volere di Iris, i ricordi dell’amico e della sorella, rivivere emozioni attraverso i ricordi e dar vita e un nome a quei ricordi.
Un libro di memorie, una sottospecie di diario della vita, le ultime volontà di Iris trovate per caso da Simonyi. Un blog di riflessioni, pensieri e appunti taglienti e ironici sulla vita che scorre, che si perde, che si ferma.
“L’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.”
L’obiettivo verrà raggiunto?
Amicizia, malattia, vita e morte che si cambiano il passo, ruolo e definizione.
Ottimo libro, ottime riflessioni.
Da leggere e ricordare i 10 modi per migliorare la vita quando sta per finire, consigliati da Iris.
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