Recensione “Piccoli Sogni” (Pretty Little Lies Vol. 2) di Jennifer Miller

 

 

 

 

 

 

In ognuno di noi esiste un posto in cui celiamo i nostri segreti più profondi, in attesa che emergano, e prima o poi verranno in superficie.
Dopo aver vissuto un vero incubo, Olivia desidera solamente poter dimenticare. Dimenticare e andare avanti. Ma come puoi cancellare dalla memoria qualcosa che ha macchiato la tua anima e ti ha costretto a mentire alle persone che ami, anche se soltanto per risparmiare loro gli orrori della verità?
Luke sa che Olivia non si è ripresa, come lei invece vuole fargli credere. Nei suoi occhi, riesce a vedere il dolore che prova a nascondere, e sente che non gli ha raccontato tutto. Tuttavia, come può salvare qualcuno che non desidera essere aiutato? Mentre la vergogna tiene Olivia prigioniera, Luke soffre a causa del senso di colpa per non essere riuscito a proteggere la persona che ama più di ogni altra cosa al mondo.
Due persone che hanno sofferto tanto possono trovare un modo per venirsi incontro, o rischieranno di mandare in frantumi i loro sogni? L’amore è in grado di trovare una soluzione, quando il perdono non è sufficiente?

 

Ritroviamo Olivia e Luke. Li avevamo lasciati nel primo capitolo della duologia con un finale che ci ha lasciati con il fiato sospeso immaginando chissà quali evoluzioni, e la brava Jennifer riprende proprio da quel momento.

Tra flashback del passato, ossia del rapimento e le scene svolte nel presente la Miller ci farà vivere il dolore fisico e mentale patito da Olivia e l’angoscia di Luke.

I primi capitoli trattano, in linea di massima, questa violenza subita e lo sconforto di Luke, quell’attesa dietro ad un telefono che non squilla, la voglia di credere che sia ancora viva, che si ritroveranno. Perché loro si sono sempre ritrovati anche a distanza di anni.

Olivia è stata rapita dall’ex marito uno psicopatico.

Con la frase “Un altro giorno all’inferno. Non avevo idea di quanti ne fossero passati.” l’autrice sottolinea la difficoltà della protagonista nell’affrontare quotidianamente una situazione da incubo ma lei trova in Luke, il suo grande amore,la forza di sopravvivere.  La  speranza di un futuro insieme, in una casa con un cane, il dondolo sotto il portico l’aiuta a non lasciarsi travolgere dallo sconforto.

“Nei momenti più difficili e quando la paura prendeva il sopravvento non riuscivo a smettere di pensare a lui. Era il mio posto felice. Lo sognavo spesso a occhi aperti, immaginandolo mentre mi stringeva tra le sue braccia, mi sussurrava parole dolci, mi baciava.”

e poi ancora

“Mi mancava così tanto che la fitta al cuore mi stava quasi distruggendo, togliendomi il respiro fino a lasciarmi ansimante alla ricerca di ossigeno. Il dolore era indescrivibile. Più terribile di un pugno all’addome, era una vera ingiustizia. Dopo sette lunghi anni, eravamo finalmente tornati insieme, e poi Deacon aveva rovinato i nostri piani. Rovinato i nostri sogni.” Parole che spezzano il respiro.

Leggendo questa storia  avverti sulla tua pelle la malinconia, l’angoscia la tristezza dei due amanti . Sentimenti descritti così chiaramente da avvertirli, viverli in prima persona pensando e sperando di uscire fuori da quel mare in tempesta. Fortunatamente come per tutte le tempeste dopo ritorna la quiete, la calma. Ed è proprio lì che devi avere la forza per ricostruire. Ricostruire le vite spezzate, perché qualcosa dentro ormai si è rotto, è cambiato si è evoluto, non si è più se stessi.

“Luke, non sono me da settimane. Ho cercato con tutta me stessa di essere forte. Di mascherare tutto con risate forzate e comportandomi normalmente. Ho pensato che andare avanti e comportarmi come sempre avrebbe reso tutto più facile, ma non è stato così. Non so se lo sarà mai.”

L’amore può superare questo scoglio? Può combattere con la paura o con i demoni del passato?

L’amore verrà messo a dura prova, una prova insostenibile soprattutto quando ci sono parole non dette, frasi lasciate a metà per non ferire e non causare altro dolore. Qui non si parla di piccole bugie ma di grandi omissioni.

“Mi fissò e l’espressione nei suoi occhi mi lasciò senza fiato. Fu come se, dopo tutto quel tempo, mi avesse permesso per la prima volta di entrare nei suoi pensieri.” ma basterà?

“So esattamente chi sei.” e poi quelle parole “Ti troverò sempre se ti perderai Livvie. Sempre.” ma lei lo accetterà? Accetterà il fatto di essere rimasta la stessa? Accetterà di condividere anche il dolore e non solo il cuore? L’amore può? Lo scopriremo.

“Un giorno alla volta” una promessa, la loro. Ma le promesse possono essere mantenute o infrante.

Complimenti alla Miller, per la scrittura, i dialoghi, la descrizione accurata per le emozioni trasmesse. Perché un libro è anche un cuore trascritto e se il cuore non da emozioni non è cuore.

In questo libro mi ha sorpreso rispetto al primo, l’autrice ha tirato fuori una scrittura degna di nota. I dialoghi così puliti schietti fanno da corpo all’intera storia. Una scrittura che riesce a far parlare anche gli sguardi, il silenzio e se il silenzio parla a noi non resta altro che ascoltare.

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