Recensione “PEZZO DOPO PEZZO (West End Vol.3)” di Teodora Kostova

 

 

 

 

 

 

A volte, prima di raggiungere la superficie, devi toccare il fondo…
Durante gli ultimi dieci anni, la vita di Riley Davies è stata oscurata dalla tragica morte del suo partner. Mentre oscilla tra lo stordimento indotto dall’alcol, la depressione clinica e gli affari a cui dedica tutto il suo tempo e le sue energie, Riley non crede, né spera, che un giorno la sua vita possa tornare a essere degna di essere vissuta.
Questo finché Sonnie Frye non si presenta nel suo negozio d’abbigliamento e cambia la sua vita per sempre.
Sonnie è un uomo a cui piace ottenere quello che vuole, quando lo vuole. Ha lavorato sodo per diventare il capo del reparto costumi del teatro Queen Victoria, guadagnandosi nel mentre molti premi e parecchi clienti importanti. È abituato a pensare prima di tutto ai propri bisogni, obiettivi e desideri, e non è disposto a compromettere la propria felicità per nessuno.
Questo finché non incontra un affascinante negoziante che lo guarda con occhi così tristi, da colpirlo subito al cuore.
Quando si rende conto di quello che vuole, Sonnie decide di entrare nella vita di Riley e, preferibilmente, nel suo letto, ma presto scopre che l’impresa non è facile quanto sembra. Per la prima volta nella sua vita, potrebbe dover mettere i bisogni di qualcun altro prima dei suoi e chiedersi quali siano le cose davvero importanti.
Riusciranno questi due uomini a stare insieme, superando le differenze che li dividono e tutti gli altri ostacoli che la vita metterà sul loro cammino? O questo si rivelerà troppo per loro, sconvolgendoli nel profondo e distruggendo tutto ciò che hanno ottenuto con un duro lavoro?


Non so se per voi sia così, ma per me la Kostova è una certezza. “Certezza” lo avrei voluto scrivere tutto in maiuscolo per rendere meglio l’effetto, ma provo a spiegarvelo a parole.

In questo terzo libro della serie West End ritroviamo Sonnie e Riley che avevamo già incontrato nei primi due libri della serie e, sinceramente, aspettavo la loro storia come un assetato aspetta l’oasi nel deserto.

Le lacrime hanno fatto da padrone a questa meravigliosa lettura, penso di aver pianto dalla prima all’ultima pagina del libro, dove la tenerezza, la determinazione a la dolcezza dei due protagonisti ti stritolano il cuore in una morsa per poi allentarla solo nel finale.

La sindrome della crocerossina, che fa parte di me sin dalla nascita, mi ha spinto inesorabilmente verso Riley, il suo carattere, il suo non voler tornare a vivere, il suo dolore, mi hanno letteralmente bucato il cervello, anche se il personaggio di Sonnie ha tutta la mia stima! Io non sarei riuscita a fare tutto ciò che ha fatto lui senza vedere uno spiraglio.

A volte dicono che la lontananza distrugge, io invece penso che la lontananza ti faccia apprezzare maggiormente chi hai al tuo fianco, perché è proprio nel momento in cui viene a mancare che capisci quanto veramente sia importante quella persona per la tua vita.

In quel determinato passaggio del libro penso di essermi disidratata, ma il sorriso che mi è spuntato sulle labbra alcune pagine dopo ha riscattato egregiamente le lacrime versate prima.

Una storia che coinvolge il lettore pagina dopo pagina, che ti tiene sulle spine fino a pochi passi dalla fine, che ti entra nel cuore e lì si sedimenta portandoti a riaprire il libro anche dopo averlo letto e riletto.

Ben scritto, scorrevole e tradotto in maniera perfetta!

Che dite? Ve lo consiglio? Non so cosa state aspettando! Amore, dolore e happy end. Cosa vogliamo di più?

 

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