Recensione “Persi e ritrovati” di Lucy Lennox

 

 

 

 

 

Bennett Crawford ha dovuto affrontare una scelta impossibile la notte in cui il suo migliore amico gli ha chiesto aiuto. E ha preso quella sbagliata.
In qualità di unico erede di una delle famiglie più abbienti del New England, avrebbe dovuto avere il mondo ai suoi piedi, ma perdere il suo migliore amico alla giovane età di quattordici anni ha cambiato tutto. E benché Bennett sia riuscito a nascondersi dietro una maschera di contentezza e abbia preso posto accanto al padre alla guida dell’azienda di famiglia, dentro di sé sta cercando quella parte che è andata persa la notte in cui Xander Reed è uscito dalla sua vita. L’unica ancora di salvezza di Bennett è il suo lavoro con un gruppo di ragazzini di città e, quando gli viene data la possibilità di mostrare loro che esiste un mondo molto più vasto ad attenderli là fuori, se hanno il coraggio di farsi avanti, la sfrutta.
Ma quando scende dal pullman, per una settimana che avrebbe dovuto essere di solo divertimento e avventura, viene catapultato nel passato non appena scopre che la loro guida altri non è che il ragazzino che ha lasciato andare così tanti anni prima. Solo che il ragazzo insicuro e dall’animo dolce che conosceva non esiste più e, al suo posto, c’è un uomo amareggiato e ombroso che non è interessato a offrire seconde possibilità.
Le persone se ne vanno. Adesso lo so, e nulla di ciò che Bennett ha da dirmi cambierà qualcosa…
Tutto ciò che Bennett desidera è mostrare a Xander che la loro amicizia era solo l’inizio. Ma quando questi si rifiuta di ascoltarlo, si rende conto che dovrà giocare sporco.
Perché ora che lo ha ritrovato, non lo lascerà andare una seconda volta…

Un bel mm. Anzi mi correggo, uno dei più belli.

Un passato da dimenticare, il dolore di quel passato che ancora fa male, un buco al centro del cuore dal quale sgorga ancora sangue. Ricordi non sbiaditi che si rivivono nel presente, un amore chiuso e allontanato ancor prima di essere dichiarato.

Due amici che si separano, anzi che vengono separati, che si ritrovano a distanza di sedici anni, sedici anni che avrebbero dovuto almeno acquietare quel dolore e soffocare quelle lacrime, eppure un solo sguardo risveglia quel cuore murato vivo nella stanza dell’indifferenza.

“Lui era tutto il mio mondo…” oppure “E’ ancora quel ragazzino che credeva tu fossi il sole e tutto il firmamento.”

Ho sofferto con entrambi i personaggi, i malintesi e la mancanza di comunicazione da ambo le parti mettono in stand-by la loro storia, pronta per poter decollare, eppure ferma e posteggiata in pista.

“Un tuffo nel passato e un paio di scopate sono stati un bel modo di passare il tempo…” bugie, mantenere le distanze per non farsi voltare nuovamente le spalle, per non morire nuovamente, ancora una volta.

Le montagne del Colorado che fanno da sfondo, una gita in stile boy-scout, la guida più attraente del Colorado, un ragazzo disagiato da proteggere, un ex esilarante e quell’amore dormiente.

Mi sono emozionata nei piccoli momenti dolci ed esaltata allo scoppio della passione, innamorata di un semplice sguardo, il cuore faceva le capriole in quelle cascate e rimbalzava tra gli alberi del bosco.

Si riuscirà a trovare le giuste parole? Si riuscirà a mettere da parte l’orgoglio? Si riuscirà a far parlare solamente il cuore?

“Devi scegliere me perché sono l’unico che sa farti ridere e l’unico che sa che soffri il solletico e l’unico che sa che hai paura dei ragni e… io… sono il tuo Benny.”

Un libro da leggere assolutamente, dove l’amore è così inspiegabile che non basteranno le pagine per aver una giusta definizione, dovete far vivere quei personaggi nei vostri pensieri e renderli protagonisti del vostro cuore.

 

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