Recensione “Per sempre tuo. Yours truly” di Abby Jimenez

 

 

 

Briana Ortiz è sull’orlo di una crisi di nervi. Il suo divorzio sta per essere finalizzato, suo fratello fatica a trovare un donatore di rene compatibile e la promozione che tanto voleva probabilmente andrà a Jacob Maddox, il medico che è la sua nemesi. Tuttavia, è proprio Jacob a stupirla e scombinare tutte le carte in tavola… mandandole una lettera. Una lettera sentita, che dimostra che è molto diverso da come appare. E Briana finisce per rispondergli, dando il via a una fitta corrispondenza che si trasforma in un legame speciale e irrinunciabile. E quando Jacob le offre il regalo migliore possibile – un rene per suo fratello – , come può Briana non capitolare e resistere al fascino sexy e gentile di quello che un tempo era il suo nemico giurato?

Due medici in corsia anzi, scusate, al pronto soccorso, entrambi dovrebbero concorrere per il posto di primario ma Jacob non ha tutta la grinta che Brianna invece ostenta.

I due dovrebbero essere nemici, eppure l’attrazione tra i due è innegabile e, se non si parla di colpo di fulmine, è per il semplice fatto che si tratta di persone “adulte e vaccinate”.

Lui è reduce da una rottura non proprio idilliaca con la sua fidanzata, lei invece esce da un divorzio disastroso; entrambi hanno il cuore chiuso a doppia mandata ma l’amore sa colpire dritto al centro senza esitazioni.

Un finto fidanzamento in cambio di un rene, così la cosa potrebbe funzionare.

Non travisate le parole, non si cambia un rene per amore, ma la situazione che si verrà a creare tra i due protagonisti sarà uno scambio “di favori” e tra favori, ringraziamenti, affetto ecco che l’amore raggiungerà il suo scopo.

Due protagonisti che, vista l’età, vivono il presente andandoci cauti con i sentimenti ma riusciranno a catturare l’attenzione del lettore in un miscuglio di emozioni.

“Questo cosa significa? – Questo cosa? Questo silenzio… Conosco tutti i tuoi silenzi, io. So che quando stiamo insieme e non dici niente, il tuo cervello è a riposo. E quando sei in pubblico e non dici niente, nel tuo cervello c’è un casso di rumore. Ma questo silenzio non lo conosco. Cos’è? – Questo sei tu.”

Diversi sono i temi trattati dall’autrice, tutti esposti con una certa dose di delicatezza e di dolcezza, e l’ho apprezzato molto, così come mi sono piaciuti i dialoghi dei due protagonisti che ho trovato ben strutturati e degni dell’età in questione.

 

Anna

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