Recensione “Orizzonti” – Serie Orizzonti #1 di Mickie B. Ashling

Il giocatore di football del college Clark Stevens è un wide receiver popolare con un potenziale contratto nella NFL, ma ha qualche problema: una ragazza gelosa, un padre dispotico e dalla mente ristretta, un deficit dell’attenzione e un’attrazione potente e inaspettata per l’ortopedico, maschio, che gli cura un osso rotto.

 

Il dottor Jody Williams sta ricevendo dei segnali davvero contraddittori. Non può ignorare quanto desidera Clark, perché è ovvio che il giocatore prova lo stesso per lui. Per il medico, gay dichiarato e orgoglioso di esserlo, la soluzione sembra molto semplice. Per Clark, invece, non lo è. Il suo mondo non è tollerante e gli ostacoli che ha affrontato lo hanno portato a negare la sua sessualità per anni.

 

È il Super Bowl dei disastri, non importa da che punto di vista lo si guardi. Alla fine, Clark deve decidere se continuare con l’unica vita che ha sempre conosciuto o se cogliere l’occasione di viverne una nuova con Jody.

 

 

 

Hi readers Sale e Pepe, 

Oggi parliamo di un libro vecchiotto, uscito nel 2015, ovvero “Orizzonti” di Mickie B. Ashling. 

Ho pensato, infatti, di iniziare a recensire qualche vecchio libro meno conosciuto che, secondo me, merita comunque, una sorta di Old but gold. 

Sì, non sono la prima, lo so, ma forse in versione MM non è stato fatto e può aiutare qualcuno a conoscere qualche chicca.

Inizio subito con una serie -sono autoconclusivi, ma con protagonisti amici tra loro- che purtroppo. però, è stata interrotta.
Era arrivata in Italia grazie alla Dreamspinner press ma spero che, una volta scaduti i diritti, qualche CE (Triskell/ Quixote confido in voi) possa acquistarli nuovamente e riprendere da dove eravamo rimasti.

 

Nel frattempo vi presento la promessa del football Clark Stevens e il suo orgoglioso ortopedico Jody Williams. 

I due si incontrano al pronto soccorso e, tra un gesso e un antidolorifico, iniziano qualcosa in più di una relazione medico/paziente. 

Le vibrazione tra loro sono inizialmente confuse, Clark nega persino a se stesso l’attrazione per Jody e per questo non sarà facile, anzi, se all’omofobia interiorizzata aggiungiamo una famiglia altrettanto omofoba e un ambiente di “lavoro” chiaramente iper mascolino e altrettanto intollerante (quello del football), direi che è chiaro che quella che leggerete è una storia d’amore in salita. 



“Era un gioco stupido e pericoloso, un gioco di cui non avrei mai visto i frutti, ma non potevo farne a meno. Stavo corteggiando il disastro ma non volevo smettere.”

 

È un libro che ha tutti gli elementi giusti per funzionare, con alcuni passaggi e sviluppi non particolarmente approfonditi, ma se si esclude questo è una traduzione non perfetta (che non è colpa dell’autrice), è una stata una lettura, anzi una rilettura, davvero piacevole. 

Riconosci alla Ashling uno stile semplice e leggero che personalmente ha fatto sì che mi appassionassi alla storia e ai protagonisti senza stancarmi, anche quando qualcosa non funzionava al 100%. 

La tenerezza che Clark e Jody mi hanno suscitata è stata molta e, in particolare, pur avendo voluto prendere a sberle Clark in qualche passaggio, ho avuto per lui tanta pena per via della sua famiglia. 

 

“Il Clark privato era molto più di una star del football [..]Sapeva che Clark era molto più di un atleta. Il suo amante aveva una mente pronta e curiosa, l’aveva notato poco dopo la loro prima lezione, ma Clark era il frutto della sua educazione. Più gli era stato detto quanto sciocco e inconcludente fosse, più se ne era convinto.”



Ho trovato in questa lettura il giusto mix tra romanticismo, risate, un po’ di sofferenza e un pizzico di sensualità. 

Inoltre sono diversi i messaggi, neanche troppo nascosti, che questo libro manda. Infatti, essendo ambientato nel primo decennio del 2000 e pubblicato ormai da sette anni in Italia (e ancora prima in lingua originale) ben poche sono le cose che sono cambiate, anzi, quei minimi passi avanti sembrano sempre vanificati da altri passi indietro, sia nel mondo dello sport che fuori. 

Fare coming out per uno sportivo non è semplice e, a parte qualche bellissima eccezione (vedi Tom Daley), molti sono gli sportivi che aspettano la fine della carriera o si nascondono ancora.

Scoprirete però che non è solo uno sport romance e che, grazie al passato si Jody, si parlerà anche di AIDS e della pressione sociale e di rinascita. 

 

“La pressione sanguigna elevata e il pulsare veloce del suo cuore gli ricordavano che era vivo e di nuovoparte del mondo. Si stava risvegliando da un lungo incubo grazie al ragazzo, la cui mera presenza stimolava il bisogno di toccare e sentire ancora una volta. Jody si era convinto che non si sarebbe mai innamorato di un altro uomo, ma il suo corpo gli stava dicendo tutt’altro.”

 

Quindi, come dicevo, un romanzo che reputo davvero da leggere e che, purtroppo, è praticamente sconosciuto.

La rilettura ha abbassato il mio voto di mezza stellina, credo sia normale perché con uno sguardo più “maturo”, in ambito di letture si intende, ho notato qualche piccola carenza in più, ma rimane comunque una lettura che consiglio. 

 

Vi parlerò anche dei seguiti, sempre in questa “rubrica”, che se non ricordo male mi piacquero anche più di questo primo volume. 

Quindi stay tuned!!




firma Claudia

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