La città di Blunder è circondata da una nebbia che rende folle e infetto chiunque vi entri in contatto. Elspeth conosce bene quella magia, perché scorre nelle sue vene in quanto infetta. Ma la deve tenere nascosta, perché la magia è bandita, pena la morte. Nessuno deve sapere che è costretta a convivere con l’Incubo, un mostro, uno spirito antico intrappolato nella sua mente, che le parla e la protegge. Tutto cambia quando incontra un bandito nella foresta, un uomo affascinante e misterioso, ma che è anche a capo degli uomini più pericolosi della città. Elspeth viene così trascinata in un mondo di ombre e inganni, in cui il confine tra la ragazza e il mostro diventa sempre più labile…
Un dark fantasy di successo, misterioso, ipnotico, al quale mi sono approcciata ad occhi chiusi, dove sarebbe la sorpresa altrimenti?
Il romanzo è ambientato in un villaggio medievale, Blunder, una nebbia mefitica incombe ai suoi confini, una bruma che infetta ed è portatrice di una febbre che può essere letale o lasciare una maledizione nelle vene, una magia strana e oscura che consuma il suo ospite. Ogni infetto è a sé, un caso non è mai come un altro, ma ognuno di loro viene perseguito dalla Corona, rappresentata dalla famiglia reale Rowan, che vuole sterminarli.
Elspeth Spindle è riuscita a sopravvivere alla febbre, la posizione di spicco del padre ha fatto in modo di riuscire a sottrarla al suo destino facendola crescere nella famiglia degli zii, nella foresta, per tenerla lontano dai Paladini e dai Medici incaricati di stanare gli infetti.
Le vene nere, l’incubo dagli occhi gialli che dimora nella sua mente, da 11 anni la vita della fanciulla è così, circondata dall’amore degli zii e dalla cara cugina, ma sempre con i sensi in allerta e il mostro che è in lei pronto a prendere il comando per salvare la sua ospite. Una convivenza anomala, a tratti difficile, ma in un modo perverso “confortante”: lei sa che può contare sui poteri dell’incubo, ma nessuno deve scoprire della sua esistenza.
Ci sono sempre delle leggende nei fantasy e in questa sono coinvolti un re pastore, l’antico libro degli ontani e delle carte magiche della provvidenza, che donano a chi le possiede dei poteri, l’unico tipo di magia consentita a Blunder; Elspeth percepisce la presenza di queste carte attraverso gli occhi dell’incubo, sarà solo quello il potere magico che le ha lasciato l’infezione?
Il capitano dei Paladini Ravyn Yew, nonché nipote del re, vorrà indagare sulle potenzialità della ragazza e un complotto che coinvolge tutta la famiglia Yew verrà lentamente alla luce, una cospirazione alla quale lei aderirà sperando nella guarigione. Negli Yew, Elspeth troverà una nuova famiglia, anche se quello che la legherà a Ravyn sarà tutto fuorché fraterno.
Il mondo del fantasy ha un fascino enorme su di me, ma quelli cupi e con personaggi che svelano le loro carte poco alla volta sono la mia passione.
La nebbia magica che ammorba il regno permea anche le pagine di questo romanzo donandogli potenza e mistero, c’è una componente romance ma che non si impone sulla trama.
I personaggi sono tutti affascinanti, c’è chi brilla per astuzia, chi per ironia e anche nella cattiveria si può percepire un certo carisma.
L’autrice ha intessuto una storia intrigante e originale, ci lascerà scoprire poco alla volta il destino di Elspeth, la sua magia e la degenerazione della sua infezione che avanzerà inesorabilmente.
Il romanzo terminerà con un colpo di scena che lascerà il lettore spiazzato, con mille domande, nessuna risposta e una flebile speranza ridotta in fin di vita.
“Non sono loro che scateneranno la resa dei conti, Ravyn. Sei tu. Siamo noi”
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