Recensione “Oltre il fiume” Federica Gaspari

Un ritorno alle origini, un segreto nascosto per troppi anni, un pericoloso nemico che lavora
nell’ombra.
Un caso intricato per il criminologo Alan Giuliani, forse il più intricato della sua carriera, e allo stesso tempo il più
intimo. Un romanzo perfetto per gli amanti dei thriller che però abbiano il sapore della nostra terra.
Un po’ un Montalbano di montagna.
Una serie di brutali omicidi sconvolge una cittadina di montagna, costringendo il criminologo del RIS Alan Giuliani a tornare al suo paese d’origine. Un solo dettaglio sembra legare le vittime tra loro: tutti i corpi riportano uno strano simbolo che suggerisce rituali di natura esoterica, eppure c’è qualcosa che non torna. Chi è il killer del fiume? Che cos’hanno a che vedere le vittime con il romanzo di una giovane scrittrice locale? È possibile che gli indizi di cui Alan ha bisogno per risolvere il caso si nascondano tra le pagine di un libro?
Ha inizio così un’implacabile caccia all’assassino, che porterà il maresciallo Giuliani a mettere in discussione le proprie certezze e a dubitare perfino di chi gli è più vicino, fino a scoprire inquietanti verità nascoste da anni.
Federica Gaspari, classe 1986, risiede da anni tra le colline del Trevigiano, pur essendo sempre rimasta legata ai luoghi della sua infanzia, le Dolomiti Ampezzane. Pubblica narrativa da fine 2013. Diversi suoi scritti sono stati pubblicati in antologie di concorsi letterari, tra cui il premio Coop For Words 2017, dove si è classificata quarta con il racconto Mica pizza e fichi. Ultima pubblicazione il racconto Padre Nostro contenuto nell’antologia Obscuria edita da Comma21 – Damster Edizioni (ottobre 2018). Ha pubblicato l’antologia Di morte e di vita, di sangue e d’amore edita da Montecovello, una breve dal titolo Scheletri nell’armadio, il romanzo breve Ragnarok – l’inizio della fine, la breve raccolta Vino Divino e l’antologia Talento Letale edita da Arpeggio Libero. Nel corso degli anni si è occupata di editing e correzione, organizzazione di eventi ludico – culturali, stesura di testi di diverso genere, dalle biografie ai testi per siti web e ha fatto parte della giuria in contest e concorsi letterari. Nella primavera 2017 ha organizzato il Festival Letterario Fiori di Vite a Crocetta del Montello (TV), da fine 2017 a maggio 2018 ha diretto con la collega Annalisa Rizzi due collane editoriali di genere (Dark Twin e Crime Line) e da luglio 2018 è responsabile della collana Hekateion di Arpeggio Libero Editore.
Così come la trama scioglierà man mano i nodi del suo ordito, così il protagonista scioglierà quelli della propria esistenza.
Giuliani percorrerà un cammino a ritroso nella sua vita, e il suo ritorno avrà come risultato il riportarlo al punto originario:
a casa. Una casa reale, fisica, ma anche quella racchiusa nella conoscenza, degli eventi e di se stesso.

 

Oltre il fiume di Federica Gaspari è una crime story che si legge in fretta e si lascia apprezzare per lo stile fluido, scorrevole e sempre lineare dell’autrice.

Il romanzo ci catapulta immediatamente in un’atmosfera di montagna che è lo scenario perfetto per la storia che ci viene raccontata.

Il protagonista del romanzo ritorna a casa, sulle Dolomiti, nei pressi del fiume Boite, dove si troverà a indagare su una serie di omicidi sconvolgenti, che sembrano avere un movente rituale.

Il caso, tuttavia, sarà anche l’occasione per Alan, il brillante criminologo del RIS, di scavare nel proprio passato e riportare alla luce eventi che lo hanno segnato fino al punto di farlo diventare una persona del tutto nuova.

Definirei “Oltre il fiume” un giallo con un finale “da thriller”, dal momento che aggiunge un epilogo adrenalinico a uno sviluppo di trama che ricalca il giallo classico. Una storia intrisa di mistero che aggancia il lettore e quasi gli impedisce di staccarsi, sebbene sia evidente che alcuni aspetti della trama convincano meno di altri.

In generale, si può dire che l’architettura narrativa della storia sia accattivante, perfetta per una sceneggiatura da film d’investigazione americano. Eppure, c’è quel pizzico di sensazionalismo che, in qualche modo, guasta l’equilibrio della trama. 

Come sempre, però, va detto che esistono due linee di pensiero, quando si parla di gialli. Da una parte quelli, come lo scrivente, che apprezzano le crime story fintantoché risultino pienamente realistiche e verosimili e quelli che, invece, sanno apprezzare anche i colpi di scena più fantasiosi. Dunque, la reazione del lettore al finale della storia non potrà che essere soggettiva.

Un altro profilo su cui bisogna porre attenzione è il personaggio principale della storia. Alan è un protagonista a cui viene dedicato molto spazio. Molto ben caratterizzato nel suo essere umano, con i limiti e i difetti del caso, in cui chiunque può immedesimarsi. L’unico elemento problematico consiste nel fatto che davvero ogni donna presente nella storia finisce per invaghirsi di lui. E questo ci riporta un po’ troppo a quell’archetipo di investigatore (o investigatrice) troppo bello e bravo in grado di fare cadere chiunque ai suoi piedi. Un cliché che, almeno personalmente, vorrei non ritrovare più nella letteratura contemporanea.

Complessivamente, però, il romanzo di Federica Gaspari è solido e offre un’ottima base per nuove e interessanti avventure del criminologo Alan Giuliani. Quello che ci si aspetta, però, per i nuovi capitoli della serie è che l’autrice punti di più sulla semplicità e meno sul sensazionalismo fine a se stesso, perché ha tutte le carte in regola per sfornare romanzi estremamente avvincenti e appassionanti.

 

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