Recensione “Non smettere di sperare” di A.L. Jackson

Evan Bryant non era il tipico eroe. Ma era mio. Agli occhi del mondo un debole, ma per me era il ragazzo più forte che avessi mai conosciuto. Era il mio migliore amico, il ragazzo a cui avevo dato tutto, il mio cuore, il mio corpo e una promessa eterna. E quando avevo più bisogno della sua vicinanza, lui se n’è andato. Mi ha lasciato a pezzi, facendomi dubitare di tutto ciò che avevamo vissuto insieme. Sono passati tre anni, ma ancora non ero pronta a vederlo tornare a Gingham Lakes. Le mie dita vorrebbero ancora accarezzargli la pelle, il mio corpo supplicherebbe ancora per il suo tocco. Ma il tempo cambia le cose, e ci sono segreti che potrebbero rovinare tutto. Possiamo trovare un modo per amare di nuovo, o le paure del passato ci ruberanno la speranza nel futuro?

 

 

“Il figliol prodigo ritorna.” Così viene annunciato l’arrivo di Evan nella cittadina di Gingham Lakes, e così la nostra protagonista vedrà il suo mondo rivoltarsi sotto-sopra ancora una volta.

L’antieroe per antonomasia, “guasto”, debole, mingherlino, con una disabilità tale da renderlo vulnerabile e non pronto all’azione, Evan si allontana dalla sua città natale per non essere un peso per la famiglia e soprattutto per lei, Frankie Leigh.

“Meritava una vita che non potevo offrirle.”

Il doppio pov agevola la lettura e i “tratti” parlati con il linguaggio dei segni verrà evidenziato e rende l’idea del disagio, delle conversazioni e delle emozioni.

“Vederla era un balsamo. Un pugno alla mia anima… Frankie era una canzone d’amore che avevo memorizzato un sacco di tempo prima.”

Stranamente ho amato maggiormente il personaggio maschile, mi ha emozionato a ogni sua scelta, a ogni suo gesto, la sua voglia di farcela, di trasformarsi da ranocchio a principe azzurro, la sua forza, sono stati i punti scatenanti.

Lui il ranocchio, lei la ragazza unicorno.

“Resterò con te finché il mio cuore lo permetterà. È tuo da sempre.”

“Vale la pena soffrire mille anni per un solo giorno con te.”

 

firma Claudia

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