Recensione “Non hai potere su di me” di Enedhil

 

 

 

La vita non è una favola. La magia non esiste. I cavalieri non vengono a salvarti dai mostri. Te lo insegnano quando inizi a crescere e lo impari a tue spese quando diventi adulto. Shawn e Francis hanno trascorso l’infanzia a sognare mondi immaginari e a vivere le avventure di libri, fumetti e film fantasy. Ma la realtà, a volte, è più crudele di una storia, e gli avversari sono più potenti e difficili da sconfiggere. Entrambi hanno dovuto affrontare un nemico simile, fatto di parole che feriscono, di lividi e di colpi all’anima che lasciano profonde cicatrici. Ed entrambi lo hanno vinto, in passato, anche se in modo diverso. Shawn lo ha fatto con la forza di volontà, aggrappandosi alle proprie passioni.  Francis, invece, ha cambiato se stesso ed è diventato una persona diversa. Quando si conoscono, il loro presente si riempie di magia e complicità, ma l’ombra di quel mostro continua a incombere.  Riusciranno a non dare potere al passato e a scrivere la loro storia fantastica insieme?

Hi lettrici e lettori Sale e Pepe

Oggi vi parlo del libro “Non hai potere su di me” di Enedhil, edito da Triskell edizioni.

Non avevo ancora letto nulla dell’autrice, ma so che ha scritto alcuni fantasy e in futuro sicuramente mi piacerebbe recuperarli, perché me ne hanno parlato davvero benissimo, qui la vediamo in una veste contemporanea , ma la sua scrittura rimane in qualche modo pervasa da molti elementi magici e fantastici che mi hanno  affascinata.

Questa sarà una recensione piuttosto personale, perché da nerd inqualificabile quale sono non potevo che amare Shawn e Francis e ogni loro riferimento a serie tv (DoctorWho sempre nel cuore), film e giochi di ruolo. Leggerli mi ha fatto sorridere, perché ho una passione smodata per questi mondi e, anche se non sono una gamer assidua, ogni tanto mi diverto molto a passare il tempo con i miei amici interpretando una streghetta con un inseparabile grimorio, per cui ritrovare questi elementi nel libro mi ha fatto piacere ed è stato un punto di legame con i personaggi.

Se tutto questo non fosse stato già abbastanza per farmi entrare in empatia con i protagonisti, ci avrebbe pensando la mia storia di (quasi)ex obesa e di vittima di bullismo.

Insomma, ogni complesso, ogni insicurezza, ogni paura che i due sentono io le ho percepite in maniera molto forte e le ho capite anche troppo bene.

L’autrice ci presenta Francis e Shawn come due protagonisti diversi: tanto sicuro, spiritoso e sfrontato il primo, quanto insicuro, incerto e titubante il secondo.

Entrambi, attraverso queste caratteristiche, esprimono il loro modo di combattere la battaglia contro la cattiveria che li ha colpiti e che li ha profondamente segnati.

Sono quasi uno la nemesi dell’altro, in Francis, Shawn vede un ragazzo troppo bello e sfacciato, capace di distruggerlo con una parola e Francis invece rivede in Shawn il suo passato e ciò che lo tormenta di più.

Per Francis il suo “nuovo” carattere, così come il suo aspetto, sono una maschera che lo aiuta a superare ogni giorno le ferite interiori, ha cambiato se stesso, ma non per la sua felicità quanto per omologarsi agli altri e fuggire, ha preferito lasciarsi dietro tutta la sua infanzia tentando di dimenticare la vergogna e la tristezza.

Shawn, invece, è rimasto fedele a se stesso, ma non vuole permettere al male di ferirlo ancora ed è diventato restio a credere nelle persone e nella loro buona fede, ha deciso quindi di percorrere la strada che ha sempre desiderato e quella verso cui è portato, cercando la salvezza proprio in quelle cose che lo rendono “diverso”.

Eppure, al di là di tutto questo, la complicità e la chimica tra loro è forte, intensa e appare quasi inevitabile, come in un classico esempio di anime gemelle.

“«Diverso. Imprevedibile. Intenso. Lui lo è. Non so come spiegarlo. È come se non sapessi mai come potrebbe reagire, quando stiamo insieme, eppure si comporta proprio come farei io… o come avrei fatto. Mi sembra… è stupido, me ne rendo conto, ma mi sembra di tornare a casa quando sto con Shawn. Non le quattro mura reali. Quella che sentivo mia, quella bella, fatta di cose che mi facevano stare bene.»”

Nella diversità sono più simili di quel che pensano ed è per questo che, quando riescono a svelare il loro vero io all’altro, si capiscono, si comprendono, si amano e possono finalmente combattere insieme per la vita che desiderano, anche se a molti può sembrare strana perché piena di principi, stregoni, guerrieri e magia e ambientata in un mondo fantastico e tutto loro.

Quella che ho letto è una storia delicata, fatta di tenerezza, timidezza e sensibilità, insomma, una lettura consigliata.

Ps. Io sono Groot !

 

PAYNE

ELEONORA

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