Recensione “NON CHIAMARMI DOLCEZZA” di Rossella Gallotti

 

 

 

 

 

 

Clare Thomas è un agente del B.A.U. davvero in gamba. Una donna forte, risoluta, sicura di sé e di ciò che vuole nella sua vita: niente complicazioni. Ama la sua routine, detesta i cambiamenti e le sorprese perché non le può controllare, adora la sua vita così com’è. Gli uomini? Un delizioso passatempo a cui dedicare attenzione, giusto per quella manciata di ore in cui ha voglia di rilassarsi e divertirsi. Nessuna relazione, nessuna preoccupazione. E soprattutto mai mischiare lavoro e piacere. I coinvolgimenti sono pericolosi. Su questa regola non transige. Dylan Parker è un detective della polizia di New York. Chiede l’intervento del B.A.U. per catturare un pirata della strada che miete vittime sulle strade di Manhattan di competenza del suo distretto. Dylan è incredibilmente bello e prestante, esattamente il tipo d’uomo che accende la curiosità di Clare. Per lei, però, il lavoro prima di tutto. Chiuso il caso, solo per una volta, si concederà qualche ora bollente con il bel detective. Non sarà così semplice rispettare questa sua regola perché l’attrazione che li coinvolge dal primo incontro è difficile da ignorare. Se Clare lotta contro sé stessa per rispettare la sua convinzione, Dylan la provoca, perché non ha alcuna intenzione di sprecare tempo. La vuole. Il prima possibile. E assolutamente non concepisce l’accontentarsi di poche ore condivise. Indagini, azioni sul campo, rivelazioni inaspettate, momenti bollenti di attrazione incontrollabile. È ciò che vivranno i due protagonisti in un braccio di ferro dove la risolutezza di Clare vacillerà e nuove emozioni mai provate prima, mineranno la tranquillità della sua routine. Chi vincerà il piccante braccio di ferro? Cosa succederà al termine delle indagini? Clare riuscirà a mantenere la sua vita lontano dalle complicazioni e ancorata alla sua routine?

Spin-off di Lo Scrigno di Sam il romanzo è conclusivo, ma contiene NUMEROSI E IMPORTANTI SPOILER DI LO SCRIGNO DI SAM. Se ne suggerisce la lettura, esclusivamente dopo aver letto il romanzo principale. Il romanzo contiene alcune scene di sesso esplicito.

Ho amato molto il primo volume, Lo scrigno di Sam, per mille motivi che ho ritrovato, quasi tutti, in questo secondo romanzo autoconclusivo.

La scrittura di questa autrice è sempre coinvolgente, perché dosa perfettamente azione e sentimenti in un ritmo serrato ma al tempo stesso delicato. Ecco, credo sia proprio questo il suo segreto: l’equilibrio. Claire e Dylan sono due federali nel pieno di una importante indagine e quindi l’azione e l’adrenalina sono sempre in primo piano e costruiti ad arte, ma al tempo stesso sono due persone sole, bisognose di quell’affetto che nella loro vita non hanno ancora trovato e sperimentato. La lotta fra di loro, o meglio, la lotta di Claire per non cedere ai sentimenti, è forte ed ostinata, rasenta quasi i limiti di sopportazione di un uomo abituato ad avere qualunque donna desideri; eppure all’amore non si comanda.

Quindi anche in questo secondo romanzo abbiamo la storia parallela delle indagini che si mescola con quella privata ed emotiva dei protagonisti, ritroviamo la passione e l’eros degli amanti, ma anche la dolcezza e la delicatezza dell’amore, come anche il senso di sacrificio che mi aveva conquistato il cuore più di tutto il resto.

Diciamo che dopo aver inventato un personaggio come Sam non era facile eguagliarne la forza e lo spirito, forse impossibile, tuttavia l’autrice è riuscita a creare una nuova e differente storia che ha mantenuto livelli molti alti di scrittura e narrazione, che coinvolge, appassiona e conquista.

Assolutamente consigliato!

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