Recensione “Non baciare la sposa” di Carian Cole

 

Jude “Lucky” Lucketti non era solo un operaio sexy e silenzioso. Era il mio eroe personale: sembrava essere sempre nel posto giusto al momento giusto. Come quando mi si è rotta la macchina e ho avuto bisogno di un passaggio, o quando sono caduta a faccia in giù sul marciapiede proprio di fronte a lui e ha dovuto portarmi al pronto soccorso. Siamo diventati amici e non importava che avesse sedici anni più di me. Avevamo molto in comune, come l’amore per il rock e le auto d’epoca, e un’avversione per le storie lunghe. Quando mi ha spiegato la sua folle idea per aiutarmi, non ho potuto dire di no. Doveva essere un matrimonio sulla carta e nient’altro. Doveva essere facile, ma non lo è stato. Perché eccomi qui, diciottenne, ancora al liceo, e sposata con un uomo di cui non avrei mai dovuto innamorarmi. C’era una sola regola: non baciare la sposa. Ma abbiamo infranto quella regola e il nostro destino è stato segnato per sempre.

 

 

Da un titolo e da una cover piuttosto briosa, cosa potrà mai nascondersi in questo libro?
Attenzione, di brio non c’è niente e, se conoscete un po’ l’autrice, capirete il perché.

Due personaggi rotti, spezzati, con sulle spalle un fardello molto pesante da portare.

Questa autrice ha la capacità di spezzarti il cuore più volte durante la lettura e ricomporlo a piccoli pezzi, uno dietro l’altro.

Con il cuore alla gola e battiti impazziti nel petto, ho proseguito la lettura fermandomi giusto qualche minuto per riprendermi dalle forti emozioni.

Una Corvette anni Settanta, una ragazza uscita da un telefilm di quegli anni, con frange nei vestiti, pantaloni ancora più particolari e strani cappelli, un look eccentrico. Lei, Skylar, Sparkles da adesso in poi, figlia di un’accumulatrice seriale, rintanata in una piccola stanza della roulotte, GERD da curare e con tante fobie da superare.

Jude, Lucky per gli amici, con una sorella scomparsa, una ricerca non finita bene e due zii che sono la fine del mondo.

La differenza d’età c’è e il buonismo inculcato in lui farà fare il primo vero passo. Sposarla per aiutarla.

L’unica regola da non infrangere è… Non baciare la sposa… saranno guai.

Un matrimonio combinato, una convivenza forzata, ritrovarsi amici e dipendere l’uno dall’altro.

Diciottenne lei e ultratrentenne lui.

“La nostra storia non finirà tragicamente bene, né diventerà romantica. Finirà e basta, in modo semplice e deludente.”

La sindrome dell’abbandono che incombe su di loro. Una montagna da superare e quel posto felice da trovare.

“Lo amo. È abbastanza per restare, abbastanza per andarmene. Abbastanza per aspettare.”

Promettimi che sarà per sempre.

Che aspettate? Correte a leggerlo e preparate i fazzoletti le lacrime scorreranno a fiumi.

 

firma Claudia

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