Recensione “Nika – La schiavitù del silenzio” di Chiara Casalini

 

 

 

Nika è la cantante dei Midcrime, band italiana gothic metal di provincia. Dietro i modi caustici e fin troppo diretti, nasconde un passato segnato da un profondo dolore, una ferita tenuta segreta per anni, che ha cercato di lasciarsi alle spalle trasferendosi. La paura l’ha spinta a non creare relazioni, a non sentirsi legata a nessuno. Tuttavia, i Midcrime si sono fatti pian piano largo nella sua quotidianità, soprattutto Black, che ha il suo stesso modo di comunicare al di là delle parole. Accompagnati dalle note del metal che amano e che essi stessi compongono, la loro amicizia cresce e supera il limite stabilito da Nika. Una lotta tra sesso e amore, una cantante e un chitarrista che non riescono a starsi lontani anche a costo di distruggersi, nella speranza di salvarsi. Ma si può tornare ad amare restando incatenati al silenzio e con un passato ancora sospeso, pronto a braccarti?

Non è una semplice storia d’amore, mi sono ritrovata fin dalle prime pagine ad assaporare il bel lieto fine e a dire beh se la storia inizia così bene, sarà una passeggiata. Mai errore è stato così grande. L’autrice ha tessuto una ragnatela fitta di eventi, di drammi e di amore così bene che mi sono ritrovata alla fine del libro spiazzata con la bocca spalancata per la meraviglia e per lo stupore.

Spiazzata, scioccata, disarmata e fragile, questo è quello che mi sono ritrovata a sentire al “benedetto” punto finale.

Nika, cantante dei Midcrime, ragazza che odia i legami, le etichette, le imposizioni e le storie d’amore, farà un percorso di crescita e psicologico attraverso cuore e mente.

Black e Nika, ovvero Luca e Veronica, due personaggi dello spettacolo, due esseri umani nella vita reale, la paura che blocca le parole, la paura che rende schiavi del silenzio.

Lei cantante, lui chitarrista, lei che della voce ne fa mestiere, lei che con la voce muove stadi, lei che del suo stesso silenzio si rende schiava.

“Io esisto solo nella nostra musica, cercami lì, è tutto quello che posso darti.” E Black che non si accontenta.

“Cercherò le tue cicatrici per baciarle una a una e forse un giorno riuscirai a vederti coi miei occhi amandoti un po’”.

Nika che diventa schiava del suo silenzio cercando di proteggere Veronica, Nika che sfugge ad un cuore innamorato per non condividere le ferite ancora sanguinanti, Nika che non vuole sentire “Ti amo” per rimanere in quel silenzio fatti di pianti, comandi e paure.

Sentirsi sporca, incapace, inutile.

“Tu hai lottato, hai cercato di fermarlo, però lui non ti ascoltata. Io ti chiedo: Posso?”

Temi trattati con una “crudele dolcezza”, quell’amore semplice e reale capace di urlare e divenire una roccia forte e solida a cui aggrapparsi.

Splendido come una stella, “rumoroso” come il silenzio di un corpo e di un cuore ferito, il romanzo che cambia il suono del silenzio.

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *