Recensione “Nicola” di Paola Gianinetto

 

Nicola Aldrovandi è un vampiro di seicento anni, cinico e spietato. Uno scienziato immortale che considera gli umani esseri inferiori, non conosce la pietà ed è convinto che l’amore non esista.

Sophie Rousseau, una giovane ladruncola orfana cresciuta in una comune in Camargue, vive di espedienti e non ha mai trovato il proprio posto nel mondo.

Quando, per salvarsi la vita, è costretta a rubare un prezioso diamante in un palazzo nobiliare di Siena, il suo destino si intreccia a quello di Nicola. Che cosa vuole da lei quell’essere oscuro e potente? E perché, invece di tentare di fuggire dal mortale pericolo che rappresenta, Sophie si sente inesorabilmente attratta da lui?

Alle prese con i fantasmi di un passato sconosciuto, coinvolta dal Consiglio degli Antichi nella lotta a una terribile minaccia che incombe sugli immortali e sul mondo intero, Sophie scoprirà che il letale vampiro di cui non può più fare a meno ha in mano la chiave del suo passato, del suo presente e del suo futuro.

E, forse, lei riuscirà a insegnargli che cosa è l’amore.

 

Questa serie l’ho tenuta cara, assaporando ogni libro, ogni volume mi ha donato emozioni forti e mi ha fatto innamorare di ogni singolo principe Azzurro sangue.

Sesto volume, Nicola è il mio tanto atteso volume, ho fantasticato parecchio sui suoi modi, sul suo cuore, sulla sua storia, ed ora eccomi accontentata.

L’attrazione nei suoi confronti è la base di questa strana relazione ladruncola-vampiro.

Amo questa serie, questi principi oscuri, e Nicola ne porta la bandiera: oscuro e arrogante, enigmatico, eclettico.

Un contratto che li terrà legati per un anno.

 

“Desiderio. Beatitudine. Fame. Completezza. Per un momento fugace quanto un battito di ciglia si era sentita come se quello fosse il posto che aveva sempre cercato. I denti che la mordevano, le labbra che la succhiavano, le braccia forti che la stringevano. Casa”

 

Ogni parola dell’autrice è calibrata, inserita a regola d’arte nel contesto, i salti temporali tra passato e presente arricchiscono la storia, fornendo ai lettori dettagli succulenti e importanti.

Scoprire il lato umano in un cuore di vampiro, Nicola si arrenderà a quelle emozioni sconosciute o forse semplicemente dimenticate.

 

“Cosa c’era in lei di così potente da risvegliare emozioni dimenticate da secoli? Senso di colpa, tenerezza, bisogno di proteggerla. Tutto questo non gli apparteneva, non faceva parte di lui.”

 

L’autrice riesce, nell’oscurità dell’argomento, anche a inserire tocchi di ironia e a rendere tutto divertente e scorrevole.

Non vedo l’ora di leggere ancora di questi principi maledetti.

 

 

firma Claudia

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