Recensione “Nessuna Pietà” di Liberty Rose

Sofía Vidal ha infranto la campana di vetro sotto la quale è vissuta per anni per lanciarsi nella più grande avventura della sua vita.

È arrivata nelle sterminate pianure de los Llanos colombianos alla ricerca dell’emozione e del brivido per i quali valga la pena di essere vissuti.

La prima persona nella quale s’imbatte è Nicolás Montero, un addestratore di cavalli estremamente rude, sexy e con un senso dell’umorismo che non combacia con il suo.

Eppure tra di loro la scintilla è innegabile!

Sofía decide così di vivere questa storia con tutto l’abbandono che mai si è concessa. Si vive una volta sola, non è così?

Il patto con Nicolás è però chiaro. Tra di loro sarà solo una storia di sesso e lui non dovrà mai chiederle di innamorarsi!

Sofía non vuole né l’amore né la pietà di nessuno. Riuscirà a tenere separati il corpo, la mente e il cuore?

 

Nicolás ha una sola ossessione: trovare ed eliminare Don Rafael Santander Carvajal, un uomo crudele, che ha ucciso sua madre e che ha reso la sua esistenza miserabile.

Lo troverà e lo ucciderà senza nessuna pietà!

Peccato che la presenza della nuova maestra della scuola Arcoiris sia diventata un vero tormento.

Anche se razionalmente quella donnina che si veste in modo ridicolo e che parla come un libro stampato è molto lontana dalle donne che frequenta, l’attrazione divampa irrazionale.

L’unico modo per liberarsi di lei e potersi concentrare sul suo obiettivo, si dice, è quello di cedere e sedurla per poi passare oltre.

Lo ha sempre fatto con tutte le altre, ma se Sofía fosse diversa? E se il suo cuore dovesse perdersi per lei? Potrebbe rinunciare anche alla sua vendetta in nome dell’amore?

 

Ambientata negli sconfinati paesaggi delle pianure orientali della Colombia, tra personaggi indimenticabili, passioni turbolente e desiderio di vendetta e speranza, la storia di Nicolás e di Sofía vi lascerà senza respiro.

 

Il fascino latino, la Colombia come sfondo, il “bastardo selvaggio” come protagonista, Liberty ci porterà a bramare su di noi gli occhi di Nicolas Montero.

Una storia che sembra una di quelle vecchie telenovelas che guardava mia madre e che ho sempre amato, avete presente “Cuore selvaggio” e il bello e affascinante Juan? Nicolas me lo ricorda ampiamente.

Innamorata e con gli occhi a cuoricino, ho letto dalla prima all’ultima pagina sperando e desiderando la redenzione del protagonista, sognando, anche, quel suo modo rude e affascinante di dimostrare amore.

“Ma come fa, a essere così… così… – Affascinante? Sicuro di me? – Trogledita e maleducato. – Ahi, ratoncito! Non credevo che avessi anche tu le unghie per graffiare.”

Sofia Vidal, è la classica brava ragazza, dedita agli altri, maestra di professione, dalla salute cagionevole e dal cuore chiuso a chiave in una torre. Una Venere tascabile.

“Lei una combinazione di d’incanto e seduzione, di spiritualità e carne.” Fuori dalla sua portata.

All’inizio ci sarà quell’inspiegabile e folle attrazione, e poi?

“Non voglio che t’innamori di me Nicolas!”

“Erano davvero strani, vicino: lui così imponente, lei così minuta, lui bruno e oscuro, lei luminosa e pallida. Non erano fatti l’uno per l’altra”

Eppure il tempo sarà loro tiranno, il loro acerrimo nemico.

“L’unico modo per liberarsi di una passione è viverla, fino alla fine, facendo consumare la fiamma. – Certe passioni, quando le vivi, si alimentano all’infinito, fino a svuotare te, senza estinguersi.”

Ora voglio un libro su Padre Hierro.

 

firma Claudia

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