Recensione “Mister Money” di Penelope Ward e Vi Keeland

 

 

Ho conosciuto Bianca dentro un ascensore. Stavo fantasticando sui suoi meravigliosi capelli neri, quando… Uno scossone, e ci siamo ritrovati intrappolati insieme, sospesi nel vuoto in una scatola di metallo. Bianca non aveva idea che fossi Dex Truitt, proprio la persona che era lì per intervistare e che, a breve, l’avrebbe accolta nel suo ufficio all’ultimo piano. E così, quando mi ha detto di detestare “quell’uomo pieno di soldi” per la sua reputazione

di spaccone snob, ho colto la palla al balzo. Non è stato corretto da parte mia, è vero. Ma ormai è fatta. Per lei sono Jay, un comune fattorino. Devono essere stati i miei vestiti a trarla in inganno. Quando l’ascensore ha ricominciato a muoversi, ho annullato l’intervista. E da quel momento ho assunto l’identità di qualcuno che non sono, pur di continuare a frequentarla. Non mi aspettavo che l’intesa tra noi si rivelasse esplosiva. Non mi aspettavo di innamorarmi. Non ho idea di che cosa potrebbe succedere quando scoprirà la verità.

 

Vi e Penelope sono due di quelle autrici a cui basta metter loro una penna in mano e anche la banalissima lista della spesa diventa un buon romanzo.

Spaziano tra i vari sottogeneri del romance, da battute sagaci e frizzanti dei protagonisti, a dolori con tanto di rispetto e lacrime per i temi trattati.

Questo libro è il romanticismo fatto su carta, la giusta dose di ironia e quel bellissimo innamoramento vecchio stile ma alla fine la trama verrà “molto manipolata” (qualche ingrediente in meno non guastava di certo).

I social giocano una carta importante in questo libro, le chat e tutto il resto delineano un amore a passo col tempo, piuttosto moderno.

I due protagonisti sono molto carini, semplice lei, giornalista ex broker, lui il classico milionario, bello, intoccabile e arrogante.

Ma conosceremo i due volti, anzi le due persone che, in netto contrasto tra loro, metteranno a spalle a muro la nostra dolce protagonista Bianca.

Dex o Jay?

E poi…

Chi di noi non vorrebbe un bel cane tenerone di nome Bandit e far con lui le semplici confessioni d’amore?

Oppure un intagliatore del legno?

Si gioca il tutto per tutto in queste pagine e, quando, finalmente, gli animi si acquieteranno, ecco che le “perfide” autrici metteranno il loro zampino e… “Non dirmi di calmarmi, cazzo. L’unica cosa che può farmi calmare è svegliarmi da quest’incubo.”

Tutto da leggere.

 

firma Claudia

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *