Recensione “Mille canzoni d’amore” di Brittainy Cherry

 

 

 

Emery non si è mai sentita più sola. Crescere una figlia è la cosa più bella della sua vita ma anche la più difficile: deve lottare per non perdere il lavoro di barista perché, senza nessuno che le aiuti, senza nessuna ancora di salvezza, qualsiasi spesa imprevista potrebbe capovolgere tutto il loro mondo. Sconvolto dalla morte del fratello gemello e compagno di band, la rockstar Oliver Smith sta cercando di risolvere i suoi problemi. Purtroppo non gli riesce granché: i fan lo seguono ovunque vada, i paparazzi immortalano i suoi momenti peggiori. Il caso ha portato Oliver proprio nel bar in cui lavora Emery. E quando lei lo aiuta a seminare la folla, si ritrovano soli: due persone i cui percorsi sono segnati dalla perdita e dal dolore. Entrambi hanno un’incrollabile speranza. Ma il loro amore può resistere al mondo?

Due giovani sconvolti nell’animo, e mentre uno si perde in se stesso alla ricerca dell’altra parte di sè, il fratello, l’altra lotta giorno dopo giorno per sopravvivere nella sua insolita ed estenuante realtà.

Un incontro che cambierà la vita di entrambi e porterà quella pace e serenità che inseguono da sempre. Ma il tragitto è lungo e impervio e le salite sono molte di più di quella strada in discesa o pianeggiante.

Depressione è il tema principale del libro, in tutte le sue sfaccettature, lutto il motivo scatenante, povertà, miseria, madre single, instabilità lavorativa, una famiglia disgregata, questo e tanto altro in un libro che a confronto la corsa sulle montagne russe sembrerà una passeggiata in pineta.

Questa autrice l’adoro, nel vero senso della parola, accosta lacrime e tenui sorrisi, ricordi a crudele realtà e, anche se per gran parte del libro non fai altro che piangere, ti entra dentro e sarà difficile dimenticarlo.

E cosa si nasconde dentro alla semplice e banale domanda “Stai Bene?”.

Un mondo, un dolore soffocato e nascosto, lacrime invisibili che rigano le guance, l’instabilità mentale, la paura di non farcela, la gioia nei piccoli traguardi e le note di una canzone mai cantata.

“Piove sempre sul bagnato ma la pioggia poi si ferma sempre e il sole torna a splendere.”

Il bisogno semplice e puro di una mano da stringere, una spalla a cui accoccolarsi, degli occhi in cui specchiarsi, due braccia a cui aggrapparsi, orecchie e bocca capaci di ascoltare e sussurrare.

“Sai così strano? – Cosa? – Ogni giorno, mi sembra di cominciare a sentire la tua mancanza prima di allontanarmi da te.”

Sentirsi completo e in… pace.

“Tu provi per me quello che provo io per te? – Di più.”

Quando l’amore incontra il dolore, può nascerne la bellezza.

ELEONORA

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