Recensione “Mezzaluna: The Assassin Shifters Vol. 4” di Sandrine Gasq Dion

 

 

 

 

 

 

Dicono che non si può mai tornare a casa…

Dopo più di dieci anni, Troy Bishop sta andando a casa, dalla famiglia che si è lasciato alle spalle quando i suoi genitori sono morti. Quello che non sa è che sta per ricevere molto più di quello che si aspetta… Sawyer Quinton è in attesa del suo compagno da quando ha memoria, e sta cominciando a pensare che non lo troverà mai. Finché Troy Bishop non torna alla riserva. L’attrazione è immediata per entrambi gli uomini, ma uno dei due nasconde un segreto, e l’altro dovrà finalmente aprire il suo cuore. A volte non puoi tornare a casa… e a volte, quando lo fai… non vai più via.

Nel romanzo precedente abbiamo incontrato il giovane Sawyer, un ragazzo che vive nella riserva, un lupo mannaro alla ricerca del proprio compagno.

Il libro incomincia con Troy, un mercenario di un’organizzazione para-governativa, che è salvato a sua volta da un altro gruppo di mercenari e riportato in patria, dove decide di fare ritorno, dopo 10 anni di assenza, nella riserva in cui è cresciuto con la sua famiglia, persa quando era ancora adolescente.

Grazie all’invito di Sam, conosciuto nel libro precedente, che vuole presentargli il proprio compagno, fa ritorno nella riserva e nella sua casa natale.

L’incontro tra Sawyer e Troy è abbastanza divertente, perché Sawyer riconosce in Troy il suo compagno, ma la necessità di tenere nascosta la propria specie, i mutaforma, e non spaventare Troy innesca una serie di situazioni divertenti. Come la trasformazione di Sawyer e il fatto che lo chiamino Stronzetto per non fare capire a Troy che il lupo davanti a lui è proprio Sawyer! O la simpatia del piccolo azzanna caviglie, il fratellino Wyatt, personaggio davvero ben riuscito.

La trama è ricca di colpi di scena e avventura, senza dimenticare un tocco di leggerezza e un po’ di suspense. Chi sta attentando alla vita di Troy? Un vecchio caso? Qualcuno che lo vuole morto a causa del suo lavoro? È in quel momento che chiama in aiuto i suoi amici Mateo e Josh (conosciuti nei libri precedenti), quando spiega anche chi sono in realtà Sam, Sawyer e Dakota.

Romanzo piacevole, l’unica nota un po’ stonata per me è il ripetersi della stessa situazione presente nel volume precedente, e la frettolosità della conclusione

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