Recensione “L’ultima fiaba” di Frank J. Scotland

 

 

 

Giulio, quarant’anni, docente a La Sapienza di Roma, autore di saggi ed esperto di fiabe e folklore, è a una svolta cruciale della sua vita. La sua compagna lo ha lasciato e il suo lavoro di scrittura è a un punto morto.

Un giorno l’uomo riceve un messaggio di posta elettronica da parte di Francesco Marangon, giovane cuoco di Bussolà, un piccolo borgo medioevale della provincia di Padova. Il ragazzo asserisce di aver ritrovato tra gli effetti personali di sua nonna il manoscritto inedito di una fiaba di Ludovico Battista, il grande letterato italiano.

Giulio, incuriosito, contatta subito il giovane e si reca a Bussolà per verificare l’autenticità della fiaba. Fra i due uomini scatta subito una forte simpatia, sebbene l’uno sembri essere l’opposto dell’altro.

Una bella storia che ti lascia col sorriso sulle labbra perché, come dice l’autore, “ogni storia tende a un naturale lieto fine, anche se non è sempre facile arrivarci.”

L’incontro fra Giulio e Francesco è molto particolare e originale. Francesco è un cuoco che sogna di mettere su una sua pasticceria, un giorno, ma per ora è bloccato in un paesino del Veneto che, per un ragazzo gay, risulta essere piuttosto stretto. Un giorno ritrova un manoscritto inviato a sua nonna decenni prima da un famoso autore e contatta Giulio, scrittore e professore esperto degli scritti di questo esimio autore. Giulio si trova ad un punto cruciale della propria esistenza: non riesce più a scrivere, non ha una compagna e non sa cosa fare della sua vita.

L’incontro fra i due sarà decisivo per entrambi, ma sono troppe le cose da cambiare nelle proprie vite per poter stare insieme.

Una strada in salita, ma che promette il lieto fine.

Una bella storia, originale e piacevole, due protagonisti che hanno molte cose da dire e una scrittura delicata e rispettosa, e anche molto fluida e moderna.

Consigliatissimo!!!

firma Claudia

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