Recensione “London Girl” di Antonella B.

 

 

 

Un sogno che si avvera. Ecco cosa succede a Olivia quando il suo romanzo, pubblicato a sua insaputa dalla sua migliore amica su una piattaforma di self-publishing, conquista il successo e lei viene contattata da un’importante casa editrice. L’entusiasmo è così travolgente che leggere il contratto con attenzione passa in secondo piano e così, quasi da un giorno all’altro, Olivia si ritrova catapultata da un piccolo paese della Sardegna a Londra, con l’incarico di scrivere un nuovo romanzo ad alto contenuto di scene “bollenti”. Ma sarà in grado di farlo, visto che il genere è così particolare? Riuscirà a trasformarsi in una vera London girl? E, soprattutto, sarà capace di riconoscere l’amore quando se lo ritroverà davanti?

Molto potenziale ma mal sfruttato.

Ottima cover, trama intrigante, lunghezza pagina ideale per il genere ma la storia non ha nessun appiglio a cui il lettore può tenersi per considerarla una lettura quanto meno sufficiente.

Non parlo della scrittura che si presenta perfetta, come anche il lessico e nessun refuso o errori da segnalare, ma è la storia in sé che non mi ha attirato.

Non si ha descrizione del paesaggio e, vabè soprassediamo (anche se parliamo della Sardegna e di Londra), un passato quasi inesistente, colpi di scena surreali, buttati lì a caso senza fondamenta, alcuni passaggi, come l’amnesia della protagonista che sembra qualcosa di magico, e durante la lettura si è pure ripetuta dopo aver scoperto la verità. E nelle ultime battute? Un epilogo che doveva stupire il lettore ma che infine non ho capito da dove venisse e che storia avesse alle spalle (liquidato da due pagine di ricordi per mettere a tacere, credo, il lettore).

Mi dispiace anche dare meno della sufficienza ma non riesco a pensare a questo romanzo se non come a una delusione, troppe aspettative guardando cover e trama.

firma Claudia

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