Recensione “L’isola dell’amore proibito” di Tracey Garvis Graves

 

L’acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi piedi nudi. Anna apre gli occhi all’improvviso e davanti a lei si apre la distesa sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante, ombreggiata da palme frondose. Le dita della ragazza stringono ancora spasmodicamente la mano di T.J., disteso accanto a lei, esausto dopo averla trascinata fino alla riva. Anna non ricorda niente di quello che è successo, solo il viaggio in aereo, la superficie blu che si avvicina troppo velocemente e gli occhi impauriti di T.J., il ragazzo di sedici anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l’estate. Un lavoro inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza retribuita alle Maldive? E poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un disperato bisogno di fuga da una relazione che non sembra andare da nessuna parte. Ma adesso la loro vita passata non è più importante. Anna e T.J. sono naufraghi e l’isola è deserta. La priorità è quella di sopravvivere fino ai soccorsi. I giorni diventano settimane, poi mesi e infine anni. L’isola sembra un paradiso, eppure è anche piena di pericoli. I due devono imparare a lottare insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è quella di vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo. Perché quella che all’inizio era solo un’innocente amicizia, attimo dopo attimo si trasforma in un’attrazione che li lega sempre più indissolubilmente. L’isola dell’amore proibito è un fenomeno editoriale senza precedenti. Pubblicato in proprio dall’autrice, in pochissime settimane ha venduto più di 200.000 copie solo negli Stati Uniti. Dopo la pubblicazione presso una delle più importanti case editrici americane, ha scalato tutte le classifiche restando ai primi posti. Una storia d’amore unica, intrisa di travolgente romanticismo e intensa come la vita, sullo sfondo del mare incontaminato dell’oceano Indiano.

 

Quando l’amore non ha limiti di età ma solo mentali.

Conosciamo Anna e T.J. in aeroporto,  in attesa di imbarcarsi per un’isola delle Maldive dove passeranno le vacanze. Vacanze si fa per dire perché TJ deve recuperare lo studio perso a causa di una malattia oncologica e Anna è stata assunta per fargli da insegnante.
Lei ha un compagno da otto anni che non vuole decidersi a passare alla “fase successiva” nonostante lo scorrere inesorabile del suo orologio biologico, questa vacanza/lavoro petrà essere un’occasione per riflettere sulla loro relazione.
Anna è una ragazza alla mano, bellissima e ha il fascino della donna più matura che tanto attrae gli adolescenti, e T.J non fa eccezione.

Il giovane è sopravvissuto ad un linfoma che lo ha tenuto lontano dalla sua vita fatta di studio, amici e sport. Una prova che lo ha reso più maturo.

Ha una grande famiglia benestante che lo ama e lo sostiene ma l’idea di passare le vacanze con loro e per di più studiando, non lo attira, ed è per questo che rimanda all’ultimo la partenza pur di stare col suo amico Ben e si ritrova a viaggiare con la sua nuova insegnante.
Un incidente aereo li fa naufragare su un’isola deserta, un paradiso che nasconde inevitabilmente delle insidie, e questi due animali di città dovranno cavarsela  cercando di attingere a conoscenze sommarie di sopravvivenza e una buona dose di spirito di iniziativa.

In una situazione estrema come questa diventano inevitabilmente l’uno il sostegno e il conforto dell’altra. La vicinanza e la routine della quotidianità azzera la distanza anagrafica, soprattutto quando gli anni passano e T.J. si fa uomo.

Probabilmente in un altro contesto non avrebbero preso nemmeno in considerazione di frequentarsi, ma le dure prove alle quali sono sottoposti quotidianamente fanno nascere affinità e con il tempo diventa impossibile ignorare il sentimento che nasce e sboccia tra loro.
Ma la vera sopravvivenza inizia una volta tornati a casa, dove i pregiudizi si rivelano ancora più pericolosi di squali e meduse…

Il passaparola ha reso questo romanzo un successo e devo ringraziare la mia amica autrice Laura per avermelo consigliato.
È un tema controverso quando l’age gap interessa una donna più grande, chissà perché si crede che necessariamente un ragazzo sia più plagiabile di una ragazza…
Le circostanze in questo romanzo hanno reso la questione meno “anomala”, una sorta di fattore collaterale inevitabile ma i personaggi ci hanno dimostrato che non è stata solo la solitudine e lo stato di necessità ad avvicinarli.

Anna trova un vero sostegno in T.J. che riesce a tenerla su di morale, consolarla, divertirla; nonostante sia anche lui totalmente fuori contesto, riesce ad adattarsi bene alla nuova vita, trovando delle risorse in sé che saranno preziose per la loro sopravvivenza.

T.J. è meraviglioso, premuroso, dolce e Anna si sorprende di trovare quello che ha sempre cercato, in un ragazzo così giovane.

Seppur il tema possa essere ritenuto ancora scabroso per qualcuno, posso garantire che l’autrice è stata molto brava a gestirlo con delicatezza e ragionevolezza.

Nella storia sono inserite scene a sfondo sessuale che lo indirizzano ad pubblico adulto.
Bellissimo!

 

 

Anna

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