Recensione “Like lions” di Giorgia Vasaperna

 

 

 

 

 

 

Per Avril la vita è come un bivio senza indicazioni: non è facile capire cos’è giusto o sbagliato. D’altronde, chi non avrebbe difficoltà con una madre come Tenebra, l’incarnazione del Male? Il Castello Oscuro non dovrebbe essere un posto per ragazzini, eppure lei convive ogni giorno con il dolore dei Servi, le anime degli esseri umani più crudeli mai vissuti sulla Terra. Avril infatti vive su Kyom, il pianeta dei morti, ma non ha mai lasciato le mura del Castello Oscuro. È persino convinta di non avere un padre, finché un giorno un giovane guerriero le rivelerà una verità che le cambierà la vita per sempre.

 

Ho iniziato a leggere il libro dopo aver letto le varie recensioni, ed ammetto di esserne stata entusiasta….purtroppo poi ho iniziato a leggerlo, e subito ho capito che non mi sarebbe piaciuto. Ora, giunta all’ultima pagina, posso finalmente dare un mio giudizio sull’intera opera.

Come prima cosa sento di dover sottolineare che si percepisce la giovinezza dell’autrice, che con tutta la sua innocenza e inesperienza è riuscita ad offuscare la sua bravura nella scrittura. Perché che sia brava a a scrivere è un dato di fatto: nel libro non troverete refusi o errori di nessun genere.

Ho avuto seri problemi a rimanere seria davanti a certi ragionamenti dei personaggi, come in occasione di alcuni avvenimenti nella trama in generale.

I protagonisti, purtroppo, che siano adolescenti o adulti, riflettono tutti la stessa tenera dolcezza di ragazzini, e la cosa può diventare un problema, se sei un padre che viene abbandonato dalla moglie, o un ragazzo che si obbliga ad “essere il fidanzato” di una ragazza, solo per senso di colpa, millantando di soffrire terribilmente durante ogni amplesso, dato che in realtà non vorrebbe farlo, dato che è innamorato di un’altra.

Mettiamola così: forse, a ventisette anni, sono troppo in là con l’età, per godermi appieno questo romanzo. Forse un quindicenne lo avrebbe apprezzato maggiormente, ma in tal caso avrei apprezzato che fosse specificato da qualche parte, dato che il genere indicato è un vago “fantasy”.

 

RECENSIONE DI

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