Recensione “LI’ DOVE FINISCE LA NOTTE” di Sara Bortoluz

 

A volte è difficile o addirittura impossibile cambiare il proprio destino. Ma è possibile cambiare la prospettiva dalla quale si osserva la realtà perché anche nella notte più buia, inaspettatamente si può scorgere una luce amica, anche se piccola, pur sempre tenace. Lì dove finisce la notte è una raccolta di nove racconti, dai protagonisti di volta in volta differenti che, nonostante la diversa provenienza geografica e la differente estrazione culturale e sociale, hanno in comune la medesima attitudine verso la vita: tutti sono alla ricerca del loro posto nel mondo e, come viandanti e pellegrini, errano tra le tenebre dell’indifferenza e della solitudine per poi scorgere, infine, la luce. Dall’Etiopia all’India, dalla Norvegia al Canada, dalla Grecia ai Caraibi, i personaggi che animano le storie si trovano ad affrontare le ardue sfide della vita e di una quotidianità in apparenza semplice ma, in realtà, tutt’altro che facile da sostenere, un’esistenza che corrode innanzitutto l’anima prima che il corpo. La vita intesa come viaggio e cammino di ciascuno di noi, un cammino al quale spesso è difficile dare una direzione o un significato. Un libro lieve, raccontato quasi con devozione, ma soprattutto con rispetto. Racconti che assomigliano a fiabe: a volte con il lieto fine, altre volte, al contrario, brutali e spietate. Un susseguirsi di emozioni e di incanto, di sentimenti e di gioia. Una narrazione che porterà il lettore lontano, oltre gli orizzonti sconfinati.

È la prima volta che leggo un libro di questa scrittrice e devo farle i miei complimenti.

In ogni suo racconto ha saputo donare sentimenti, passione, amicizia, dolore, tristezza e lacrime.

Ogni racconto narra all’autrice una piccola parte del mondo e della cultura in cui è ambientato.
Luogo comune di tutti quanti è la notte.

Fra tutti quanti il mio preferito è stato “Oro blu.” Non saprei neanche dire il perché, ma sono state le parole usate dall’autrice che mi hanno portato a provare empatia per la giovane protagonista.

Sebbene il linguaggio sia molto semplice e scorrevole, i concetti sono assai complessi e profondi e non definirei questa raccolta una “lettura di svago o di relax”, al contrario è un testo scritto per riflettere sulla comune matrice di noi tutti esseri umani.

Nove storie, nove vite, nove verità, tutte dominate dal buio, pronto a lasciare spazio a luminose prospettive, nuove realtà.

 

zara

firma Anna

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *