Recensione “L’eremita del bosco” di Francesca Bufera

 

 

 

Ci sono amicizie che possono durare per tutta la vita. Era così quella tra Pietro e Riccardo, compagni di scorribande nei boschi prima che Riccardo morisse a soli otto anni. Da allora, la sua famiglia non è mai più tornata nel piccolo paese del Trentino dove Pietro vive.
Max è il fratello minore di Riccardo. In fuga da una delusione amorosa, decide di intraprendere un viaggio rimandato da sempre: tornare in Trentino per riappropriarsi della memoria del fratello. Lì, Max e Pietro si rincontrano, l’uno animale di città e l’altro solitario, schivo e innamorato della natura. Il legame che li unisce sfocerà in qualcosa di molto profondo, ma i problemi che Max ha lasciato a Milano lo seguiranno, mettendolo di fronte al fatto che la baita nei boschi di Pietro è solo una parentesi, per quanto magica, e non potrà restare rintanato lì per sempre.

Nodo alla gola, stomaco contratto e occhi velati di lacrime; questo meraviglioso romanzo tocca corde del cuore invisibili!

Le parole con cui è raccontato scorrono lievi sulla pelle, oltrepassando l’epidermide e raggiungendo il punto nevralgico che custodisce le emozioni.

Una storia davvero molto dolce, tenera, intensa, proprio come teneri e intensi sono i protagonisti che gli danno vita; una storia che percorre il ricordo di una bella amicizia, fatta di esplorazioni e avventure a contatto con la natura, un’amicizia interrotta troppo presto, ma che ha saputo lasciare segni indelebili su chi l’ha vissuta direttamente e indirettamente. Una storia che affonda le sue radici nel passato, un passato che non si vuole dimenticare e che si ha bisogno di conoscere per dare un senso al presente; ma, soprattutto, una storia d’amore; un amore che sembra, sì, nascere per colmare un vuoto dell’anima, ma che invece vive di vita propria e freme perché gli si dia ascolto.

Pietro e Max sono due uomini molto diversi fra loro: caratteri diversi, abitudini diverse, stili di vita agli antipodi. Nonostante questo, però, si cercheranno, avranno bisogno l’uno dell’altro per rimettere insieme i pezzi di un passato che continua ad aleggiare nelle vite di entrambi, per guardarlo in faccia, capirlo e superarlo, pur conservandolo per sempre nel cuore.

La dolcezza e la simpatia di questi due uomini, del loro stare insieme e conoscersi, riusciranno a conquistarvi. Riderete delle loro differenze, delle loro goffaggini; vi emozionerete per quei primi timidi avvicinamenti che in un attimo diventeranno impetuosi; vi commuoverete davanti alle decisioni che prenderanno per non contrastare le rispettive vite e rimanere fedeli a se stessi.

Nel frattempo, mi basta che quando guardo il cielo, esso copra anche te.

 Quanto possono essere meravigliose certe parole accostate assieme … L’autrice ha dimostrato infinita sensibilità e romanticismo in questa sua opera: complimenti!

Tutto è descritto alla perfezione: personaggi, caratteri, luoghi. In questo momento vorrei essere anch’io in montagna! Circondata dalle piante aromatiche di Pietro e dalle sue cure miracolose a base d’intrugli naturali, dalle divertenti provocazioni di Max, dai pranzi in famiglia, dai profumi del bosco e dagli scenari visualizzati nella mia mente pagina dopo pagina! E’ davvero un libro che coinvolge dall’inizio alla fine!

Bella anche la figura dell’amico di Max, Benedetto: ero già pronta a odiarlo, e invece …

Bellissima anche la cover!

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