Recensione “Le ossa sotto la pelle” di TJ Klune

È la primavera del 1995 e Nate Cartwright ha perso tutto: i suoi genitori sono morti, suo fratello non vuole più avere niente a che fare con lui e, ciliegina sulla torta, è stato licenziato dal suo lavoro di giornalista a Washington DC. Senza più prospettive, decide di trasferirsi nella baita vicino a Roseland, il paesino di montagna dove la sua famiglia era solita trascorrere l’estate quando era piccolo, per provare a dare una nuova direzione alla sua vita.

La piccola costruzione tra i boschi dovrebbe essere vuota.

Così non è.

Dentro ci sono un uomo di nome Alex e un’incredibile ragazzina che si fa chiamare Artemis Darth Vader e che non è esattamente ciò che appare.

Presto diventa chiaro che Nate deve compiere una scelta: annegare nei ricordi del passato o combattere per un futuro che non avrebbe mai creduto possibile.

Perché quella ragazzina è speciale e su di loro stanno calando forze il cui unico scopo è controllarla.

 

 

Questo romanzo parla di accettazione del diverso, di trovare una casa in un luogo a cui non si appartiene e l’amore dove non si pensava di poterlo trovare. È una storia sulle seconde possibilità, sulla rivalutazione di una vita passata a soffrire, per poi scoprire che c’è qualcos’altro.

Conosciamo tre personaggi che si incontrano e scontrano in una baita in montagna. Nate è un ragazzo a cui è rimasto poco o nulla nella vita: i suoi genitori lo hanno allontanato, suo fratello non gli parla più e dopo che i suoi muoiono, viene anche licenziato. Rimasto con solo la baita di famiglia e il pick-up del padre, sente il bisogno di rifugiarsi nella baita, nella speranza di riprendere la propria vita in mano. Qui trova qualcuno che non si aspettava ed è solo l’inizio di un percorso tortuoso e molto lungo che lo porterà ad aprire gli orizzonti e capire che c’è molto di più di quello che la mente umana può accettare.

Alex e Artemis sono due personaggi intensi, particolari e tanto misteriosi quanto affascinanti. Impariamo a conoscerli anche tramite il loro rapporto con Nate. Impariamo ad amarli e capirli. Impariamo cosa significa accettare qualcosa/qualcuno di diverso.

 

Questo libro mi ha dato tanto. Pur affrontando un argomento sconosciuto ma di grande diffusione, soprattutto mediatica: non siamo soli nell’universo. Per qualcuno è impossibile, per qualcun altro è assodato. Mi piace come è stato scritto perché si svolge tutto naturalmente, la narrazione è fluida e gli eventi si susseguono con una straordinaria semplicità. Dovete leggerlo per capire di cosa sto parlando, perché non ci si può credere. È comunque un libro di quasi 500 pagine, ma che scorre veloce e non annoia mai.

L’autore è riuscito ad afferrarmi l’anima e a tenerla in mano, accarezzandola e rendendomela solo alla fine.

È un gran bel libro. Da leggere assolutamente.

 

 

 

firma Claudia

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