Recensione “L’angelo di Summerfield” di Kim Fielding

 

 

 

Dopo il duro inverno del 1888, che ha posto fine al suo lavoro come cowboy in Nebraska, Alby Boyle torna a New York alla ricerca della famiglia da tempo perduta. Ma non riesce a trovare sua madre e i suoi fratelli da nessuna parte e, dopo tutti quegli anni passati lontano, non si sente più a casa a Five Corners. Le sue prospettive sembrano oscure come i vicoli di notte.

Quando si ferma ad ammirare la statuina di un angelo nella vetrina natalizia di un grande magazzino, Alby incontra Xeno Varnham-Summerfield. Ricco, bello ed entusiasta, Xeno regala ad Alby un po’ di allegria temporanea. Ma realizzare i suoi sogni d’amore e di una vera casa… beh, per lui potrebbe richiedere qualche magia natalizia.

Altro volume della serie Christmas Angel, secondo volume per essere precisi, ne ho letti quattro della serie e devo rifarmi, ormai sono dentro al tunnel e voglio vedere la luce.

Sono passati 133 anni e l’angelo fatto da Alec si trova oltreoceano, e dove? A New York.

Xeno e Alby i due protagonisti, quest’ultimo salvato da un incidente da Xeno, ecco che le loro vite si sono indissolubilmente legate.

Da questo momento in poi Alby verrà salvato in tutti i modi da Xeno, portando dentro la sua vita amore e finalmente una casa e famiglia.

L’autrice come sempre ha il tocco magico con le sue parole, la sua penna crea armonia dentro al cuore, tumulto e amore ad ogni suo schizzo su foglio.

 

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