Recensione “L’amore in gioco” di Kate McCarthy

 

 

 

 

La gente adora gli scandali. La caduta di qualcuno all’apice del successo è un titolo da prima pagina. Nessuno lo sa meglio di me. Quella che era iniziata come una promettente carriera nel football del college si è trasformata in uno scandalo.
Essere un eroe è più facile a dirsi che a farsi. Soprattutto quando c’è chi si aspetta di veder fallire il grande Brody Madden. Non desideravo altro che essere il migliore, ed ero disposto a tutto per dimostrare che si sbagliavano. Ma sono andato troppo oltre, ci ho provato troppo, e sono finito in pezzi.
“Al momento di andare in stampa, Jordan Elliott non era disponibile a rilasciare commenti.”
Ho conosciuto Brody Madden all’ultimo anno di college. Australiana con una borsa di studio internazionale, ero una calciatrice che sognava di diventare famosa e non aveva tempo per un wide receiver straordinario ma dal pessimo carattere.
Ma un cuore pieno di ambizione e di desiderio di successo non è fatto di pietra. Sono diventata la sua forza, la sua ossessione, e il più grande amore della sua vita. Solo che non c’ero quando aveva più bisogno di me.
Questa è una storia sull’amore e su un gioco che si prende tutto. In cui il sentiero verso la gloria è lastricato di sacrifici. In cui la pressione ti forma, o ti distrugge, e il trionfo nasce dalle ceneri del fallimento. Dove l’ultima partita di due persone cambierà tutto.

Innamorarsi del bello e dannato, impossibile e arrogante, dolce e famoso, perfetto e ricco è sempre facile, ma innamorarsi dell’imperfetto, della debolezza e della sua resa di fronte alla vita, non è da tutti.

Mi sono innamorata di Brody, della sua imperfezione, delle sue debolezze, della sua dolcezza e del suo amore sconfinato, mi sono innamorata prima del ragazzo e poi dell’uomo, della sua sconfitta, la sua resa, la sua caduta. E’ riuscito a toccare il fondo e a risollevarsi non senza pagare il giusto prezzo, ho gioito per le sue vittorie e ho sofferto per il suo sentirsi stupido, inutile, incapace ed inadeguato.

Mi sono innamorata della sua umanità e anche della sua fragilità.

Ho pianto, ho preso a pugni il muro, e in tutto questo sentivo il mio cuore battere all’impazzata.

E’ una delle poche storie che abbia lettto recentemente che reputo completa.

Parla di sport e non solo della parte vincente, degli spalti, luci di riflettori, ma di pressione, insicurezza, sentirsi come un vaso di cristallo pronto a rompersi alla prima scossa.

Parla di amore, quello puro, semplice, quello in cui riesci a sentirti a casa, quello che ti porta a sperare in quella promessa “aspettami” e che ripaga di mille lacrime.

Parla di famiglia, seppur guasta o incompleta, seppur un ricordo lontano o un brutto presente che fa male, che prende a pugni, che insulta.

Parla di amicizia quella vera, quella fuori e dentro il campo, quella che ti da coraggio, che ti da una spalla su cui piangere.

Parla di passato, parla di presente, seppur sfuggente, e di un futuro su cui aleggia un brutto presagio.

Parla di tanto e tanto altro ancora, di sacrificio, protazione, lontananza.

Tutti i pezzi vengono ricomposti in un grande puzzle chiamato vita, dove non sempre si vince, dove non sempre il principe salva la principessa, dove non sempre l’amore riesce a sanare tutto.

E’ una delle poche storie in cui tutte le parentesi aperte riescono a chiudersi senza ostacolare la storia principale, dove gli amici riescono ad arricchire la narrazione e diventare anche co-protagonisti.

E poi c’è lei Jordan, uno dei personaggi che più ho ammirato e apprezzato, coerente fino all’ultimo, vincente e combattente, innamorata, paziente, delicata e irruenta al tempo stesso, a mio avviso una delle protagoniste femminili che ha dimostrato più carattere, capace, innamorata della vita, dello sport, che ha saputo chiudere in faccia una porta, e ha saputo andare avanti, che ha saputo aspettare, che nell’attesa non si è appiattita.

Un libro ricco, attuale, che riesce ad inserire temi delicati, come la diversità, violenza familiare, doping, lutto in una cornice di amore ed amicizia.

Un libro che dà tanto, che ti lascia soddisfatta grazie all’aspetto e al carattere dei protagonisti, alla tecnica di scrittura, all’ambientazione e ai dialoghi completi e semplici.

Sono rimasta colpita, mi sono sentita parte integrante della storia, ho pianto accanto ad una barella, mi sono illusa ingoiando pillole, felice e appagata vincendo partite, mi sono innamorata di occhi scuri e mi sono vista ad ascoltare urla gioiosa di bimbi mentre assaporavo un caffè ad un bancone.

SENSUALITA’:

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