Recensione “La voce del mare” di Emily Pigozzi

 

 

 

 

 

Due donne legate da un filo indissolubile. 
Una vita divisa in due. 
Una sola voce.

Per Thalia Fountas, italo-greca, l’unica cosa che conta è la musica lirica. Per questo entra in crisi quando all’improvviso le sembra di non riuscire più a cantare. Come se non bastasse iniziano a tormentarla strani sogni: una casa sul mare, grandi ulivi, spiagge incantevoli e una ragazza misteriosa che le assomiglia. Thalia riconosce la casa: si trova a Zante e apparteneva a sua nonna di cui lei non sa quasi nulla. Complici un diario, un mare cristallino e uno scontroso vicino di casa dagli occhi verdissimi, in Grecia Thalia forse ritroverà la voce e la strada per esaudire tutti i suoi desideri.

Vorrei iniziare con una frase tratta dal libro: “Le parole di certe storie non muoiono mai. Restano nascoste nei cuori di chi le ha vissute, anche indirettamente, come un’eco fatta di carne e sangue. Certe storie sono noi stessi, influenzano ciò che saremo, da molto prima della nostra venuta al mondo.” Scenario non di una, ma ben due meravigliose storie d’ amore ‘è la meravigliosa isola di Zante, con i suoi colori, il mare azzurro, gli ulivi, i colori, le sue casette bianche ed i profumi, altro scenario non meno importante è l’America degli anni 50/60. Protagoniste di questo bellissimo libro sono Thalia e sua nonna Dorothea. Thalia è una giovane cantante lirica in attesa del suo gran debutto, ma qualcosa va storto, ha bisogno di una pausa, un sogno la porta sulla sua isola natale, Zante, dove incontrerà il suo gran amore, Richard e troverà un diario appartenuto a sua nonna Dorothea. Dorothea nel diario è una giovane donna greca, orfana, che per affermarsi nella musica lirica affronta da sola un lungo viaggio per l’America. L’ inizio non è semplice, ma negli occhi azzurri di Alexander ritrovava il colore del mare, nel suo canto e negli applausi scroscianti che il pubblico le tributava a ogni replica, risentiva la sua voce forte che nasceva dalle onde. Ho amato entrambe le storie, ho pianto tantissimo, mi sono emozionata salendo sul palcoscenico con entrambe, ho respirato la salsedine, e mi è venuta una gran voglia di fare un viaggio in Grecia e di andare all’opera. Un libro che veramente merita di essere letto, molto scorrevole,avvincente, molto descrittivo ma senza risultare pesante,con personaggi super realistici, li ho praticamente fotografati davanti.

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