Recensione “La villa del mercante di cioccolato” di Maria Nikolai

 

 

 

La giovane figlia di un agiato produttore di cioccolato desidera guidare l’impresa di famiglia, ma il padre la pensa diversamente 

Stoccarda, 1903. Judith Rothman è la figlia di uno stimato produttore di cioccolato e vive una vita agiata. Trascorre ogni minuto libero nella cioccolateria sperimentando idee creative per nuovi dolci deliziosi. Non vede l’ora, infatti, di prendere finalmente le redini dell’impresa di famiglia. Il padre di Judith però ha ben altri piani per lei, che prevedono un matrimonio molto vantaggioso con un uomo che la figlia non ama, né potrà mai amare… Judith è disperata all’idea di essere costretta a rinunciare al suo sogno, ma l’incontro con Victor Rheinberger, giovane e carismatico ufficiale appena giunto in città, potrebbe cambiare ogni cosa. Riusciranno Judith e Victor a diventare padroni del loro destino? In un’epoca in cui il progresso ha velocizzato le lancette del tempo all’improvviso, l’amore sembra essere un sentimento ormai destinato solo a libri e favole.

Cosa si potrà mai nascondere in una fabbrica di cioccolato? Conti in rosso, un matrimonio di convenienza, un ex detenuto capace di progettare macchine, due fratelli vivaci e lei, Judith, la chiave dell’intero libro.

Libro abbastanza corposo, più di 500 pagine che si leggono facilmente, grazie anche alla scrittura semplice e lineare, in cui gli eventi vengono descritti perfettamente e dettagliatamente e l’ambientazione è perfetta come anche i personaggi.

Rimani lì incantata a guardare il cioccolato, un amore sbocciare e un padre che cede ai ricatti.

Tutto torna, alla fine, tutto si incastra perfettamente e l’amore trionferà su tutto.

Una lettura dolce come il cioccolato, precisa come una catena di montaggio e da batticuore, come solo l’amore può essere.

firma Claudia

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