Recensione “La villa degli amori sospesi” di Lena Johannson

 

 

 

Amburgo, 1919. Le vicende della guerra sconvolgono i piani degli Hanneman, da generazioni importatori di cacao e proprietari della Hannemann & Tietz. La giovane, intraprendente, appassionata Frieda, secondogenita della famiglia, dopo aver dimostrato notevoli capacità imprenditoriali nella nuova attività di fabbricazione di delicatezze al cioccolato, nonostante la diffidenza della madre e della cerchia dei ricchi commercianti di cacao della città, si dimostra in grado di prendere le redini dell’azienda al posto dell’irresponsabile fratello. Nonostante Frieda trascorra il tempo a studiare e realizzare nuove ricette, la sua famiglia desidera che sposi un uomo in vista, in grado di rimettere in sesto i conti dell’azienda. Il cuore della ragazza, però, appartiene già a un altro. L’unico modo, per non dire addio alla felicità accettando un destino che altri hanno scelto per lei, è concentrarsi sui suoi esperimenti culinari per evitare il tracollo della Hannemann & Tietz.

I personaggi che entrano in gioco sono molti. Tra meravigliosi scenari, paesaggi ben descritti, ecco che la storia di Frieda entra in scena.

Una ragazza intraprendente, nata in un mondo prettamente maschile, dove la visione della donna è unicamente legata alla casa e alla capacità di gestire le faccende domestiche.

Ribelle, indomita, intelligente e tuttofare, Frieda assumerà il controllo della fabbrica del padre a discapito del fratello nullafacente.

“Siete una donna, qualcun altro può farlo per voi. – cosa? pensare? – si certo!”

Improvviserà nuove ricette, nuovi macchinari e nuove procedure di lavorazione del cacao e quando il mondo la vorrebbe felicemente sposata con un buon partito, ecco che la sua indole ribelle si oppone alle etichette.

“Apprezzo la tua testardaggine e il tuo spirito combattivo, mi piacciono il tuo senso del dovere e il tuo atteggiamento così anseatico. Sono incantato dalla tua bellezza e dal tuo fascino. Mi sono innamorato di te, Frieda.”

E diciamo che ero arrivata alla fine del libro sperando in queste bellissime parole, Frieda e il suo carattere saranno domati?

Un libro ben descritto dove le descrizioni dei paesaggi e dei protagonisti riescono a riempire i vuoti.

È stata una bella lettura, ricca di avvenimenti, tra un rosa e uno storico.

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