Recensione “La vertigine del lieto fine” di Priscilla PLate

 

 

 

 

 

Per Adele, avvocatessa in erba, è giunto il momento della svolta. Stanca di nutrirsi di illusioni e stupide teorie sull’amore, ha finalmente accettato di non essere corrisposta dall’uomo che le ha spezzato il cuore, il collega meschino e scroccone che l’ha sedotta per tornaconto. Lui sta per sposare la figlia del capo, mentre lei è affetta dai mali peggiori: avere trent’anni, nessun uomo all’orizzonte e portare la taglia 46.

Tuttavia, il destino ha in serbo parecchie sorprese – o scherzi – come in ogni favola che si rispetti. Niente mele al cianuro o baci a bestie pelose, dovrà soltanto volare a Praga, perorare la causa dell’illustre famiglia di imprenditori di diamanti, rischiare di precipitare dal quarto piano di una suite d’albergo, presenziare alla serata di gala, cavalcare un’indomita giumenta e sguazzare nel fango. In palio, il principe azzurro dei suoi sogni: un misterioso straniero dalla chioma bionda e fluente e dagli occhi di ghiaccio. Peccato ci sia un’unica regola da tenere a mente: mai mischiare cuore e affari.

Ormai Priscilla è l’icona dell’ironia. La vip delle commedie all’americana, una trama semplice, due protagonisti che faranno furore e un libro tutto da divorare.

Scorrevolissimo, semplice e diretto.

Dialoghi spontanei, freschi, frizzanti, battute sempre pronte.

La cover? Da urlo, mette allegria. Il miglior libro da portare sotto l’ombrellone e farsi due belle risate.

Ed ecco a voi la Venere taglia 46 e il Batman dei Paesi dell’Est, meglio identificato come lo stalliere bisbetico.

Confusione?

Ricominciamo dall’inizio. Adele è un’avvocatessa di un famoso studio legale, da parecchi anni ha intrapreso una tresca amorosa con un collega egocentrico e narcisista, abbandonata però per una “dote migliore”, rimanendo sola e disperata.

Fin qui tutto semplice.

Le rocambolesche situazioni della protagonista degenerano con la sua uscita in balcone, il salvataggio eroico di un Batman improvvisato, un fidanzato in prestito per far ingelosire, una tenuta da salvare.

E vogliamo parlare delle trovate sarcastiche della protagonista per elencarne alcune:

Fammi capire cosa sei? Una sorte di fantino o di cavaliere? Oppure sei una specie di manager… equino.

Se pensi di commuovermi, sei fuori strada. Se speri di umiliarmi, non ci riuscirai. Ormai non ho solo toccato il fondo, l’ho anche arredato.

Se Romeo fosse rimasto coi piedi per terra e se Giulietta non si fosse montata tanto la testa, nessuna donna avrebbe mai ricamato sul lieto fine.

Potrei continuare all’infinito, le frasi da ricordare sono parecchie e tutte lette con il sorriso sulle labbra.

Le favole non esistono: sono la solita chiave rotta nell’ennesima serratura sbagliata.

Finale? Correte a leggere questo libro, è una goduria infinita.

firma Claudia

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