Recensione “La terrificante storia dei campi di concentramento” di Andrea Pitzer

 

 

 

 

Inizialmente concepiti come strutture carcerarie per prigionieri di guerra, i campi di concentramento hanno mutato nel corso dei decenni la loro funzione, diventando feroci strumenti nelle mani dei governi che li hanno utilizzati. In questo libro, basato su documenti d’archivio e testimonianze dei sopravvissuti, Andrea Pitzer racconta la storia geopolitica dei campi di concentramento. A partire dalla Cuba del 1890, passando per le Filippine e l’Africa meridionale dell’inizio del XX secolo, proseguendo con i tristemente noti Auschwitz e Birkenau, fino ad arrivare ai gulag sovietici e ai campi di detenzione in Cina e Corea durante la guerra fredda. Il denominatore comune è sempre uno: i campi sono utilizzati come mezzi per la delocalizzazione civile e la repressione politica. Spesso giustificati come misura di protezione di una nazione, o anche degli stessi gruppi internati, sono invece luoghi brutali e disumanizzanti che hanno causato la morte di milioni di persone.

Un viaggio attraverso la cruenta storia dei campi di concentramento. Un libro interamente scritto dal punto di vista storico sulla nascita dei campi di prigionia dal lontano 1890 ai recenti avvenimenti, passando per l’apice dei campi di sterminio tedeschi.

Complessivamente scritto basandosi su fatti realmente accaduti e fonti certe storiche, che si alternano con la giusta dose di estraneità, portando il lettore a ripercorrere gli abissi più crudeli della storia.

La loro origine come campi di prigionia e la loro conversione in campi di tortura e morte.

Si rimane con il fiato sospeso a leggere di come, purtroppo, la storia si ripeta nel corso dei secoli.

L’esperienza dei campi di concentramento raramente ha inizio e fine all’interno dei confini del filo spinato: “chiunque sia stato torturato, rimane torturato”.

La storia dei campi di concentramento parte da Cuba facendo il giro del mondo, per poi tornare alle origini, toccando vari continenti.

Un libro storico che tocca il cuore, e ti lascia a corto di parole.

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